domenica 18 maggio 2008

Il Nano Racconta (6)

Ecco un gradito ritorno: qualcuno ancora scrive per il blog! Forse non scrive proprio per il blog ma io mi impossesso lo stesso del suo lavoro e lo pubblico.



Erano tornati. Dopo millenni di sonno erano risorti dalle loro profonde tombe per colpire. Erano attesi. Visioni avevano previsto questo momento. Non un altro pianeta doveva cadere sotto il controllo di queste macchine senza sentimenti, non un altro doveva essere prosciugato della vita. Uryiel si stava ritirando nella sua stanza, doveva consultare le pietre, un'altra volta. Dopo due lunghe ore passate a consultare pietre fluttuanti aveva capito cosa doveva fare. Un contingente di Templari Neri capitolati da un certo Luciferus era stazionato sul pianeta, inconsapevoli del risveglio dei Necron. L’unico modo per permettere che quel pianeta si salvasse insieme alle vite di quegli umani era distruggere l’obelisco del risveglio situato all’interno della montagna Nothir, non molto lontano dall’accampamento dei Templari.
“Veggente Uryiel, le sue guardie del corpo sono pronte.”
“Molto bene Stregone Tanir, digli di raggiungermi al portale di teletrasporto.”
Uryiel aveva intenzione di parlare direttamente con Luciferus, anche se conosceva già la risposta. Ma a volte il fato è imprevedibile. Giunti sul pianeta il veggente e le sue guardie si diressero immediatamente all’accampamento Templare. L’accoglienza non fu delle migliori. Venti requiem erano puntati contro di loro e subito, sul luogo dell’incontro li raggiunse una nera figura torreggiante coll’elmo a forma di teschio.
“Proprio come nella visione.” pensò Uryiel.
Prima di pronunciare parola impostò le coordinate del teletrasporto, pronto a portarli via in caso di pericolo.
“Tu devi essere Luciferus.” disse Uryiel.
“La risposta la sai già Eldar.”
“Dovrei conversare con te in privato, ne va della vita dei tuoi fratelli.”
“Forniscimi subito una buona motivazione per cui io non ti debba far saltare le cervella.”
“Necron, si stanno risvegliando proprio in quella montagna laggiù e sono in tanti, troppi anche per voi.”
“Basteremo.”
“Ne sei sicuro? Anche tu, puoi leggere il futuro?”
Il caricatore della sua pistola scattò rumorosamente.
“Posso vedere il tuo e non è roseo.”
“Allora non ti interessa la vita dei tuoi fratelli.”
“Il nostro destino è di morire per l’Imperatore, non importa in che modo e per mano di chi.”
Uryiel azionò il teletrasporto che li portò sull’Arcamondo.
“Feccia Xeno.” disse Luciferus e si ritirò nella sua stanza.

CONTINUA

Uryiel

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo templare, questo si che si chiama parlare!

.:Luciferus:. ha detto...

Eheh.
Le battute di Luciferus le ho dovute scrivere io altrimenti Uryiel era capce di farmi pronunciare infami bestemmie quali "SI. Saremmo alleati e vi onoreremo eldar" "Le nostre due razze saranno unite in una solida alleanza" ecc.

MORTE AGLI 'RECCHIAPPUNTA !
FOR DI EMPEROOOR !
NO PITI ! NO RIMORS ! NO FIAR !

PS
Ho corretto e riveduto io il raccontino, per questo che è vagamente decente :P