giovedì 19 marzo 2009

La carica dei 101.

Nonostante i teneri sentimenti che il titolo può suscitare, la faccenda è alquanto seria. Come avrete tutti sentito in questi giorni a Modica, comune siciliano, una banda di cani randagi ha assalito la bellezza di quattro civili e un carabiniere, provocando la morte di uno di essi, un bambino di 10 anni, e gravi menomazioni a un altro, una turista tedesca che chissà quale bel ricordo del nostro Paese porterà nella sua Vaterland. Tuttavia non voglio soffermarmi su sterili polemiche sulla concentrazione di cani randagi nel sud del Paese e la mancanza di canili, e neanche, mio malgrado, con le chiare assonanze fra questi fatti e l'incipit mostruoso che porterà alla distruzione di Raccoon City nella saga di Resident Evil (anche lì tutto iniziava, infatti, con attacchi a civili e militari da parte di bande di cani... zombie). Invece mi preme sottolineare come, in seguito all'ordinanza del sindaco di Modica di sparare a vista a questi cani, subito le associazioni animaliste siano insorte. Sono perfettamente d'accordo con il loro ragionamento per quanto riguarda il fatto che non è colpa di questi poveri cani se sono stati maltrattati e abbandonati a patire la fame in un territorio che non offre molte opportunità di procurarsi cibo. Ma mi discosto dagli animalisti quando questi si rifiutano di riconoscere che questi animali, ormai ritornati a uno stato ferale e riunitisi in branchi come i loro antenati che ancora infestano le favole popolari, sono assolutamente irrecuperabili e, se lasciati liberi, spinti dall'istinto di sopravvivenza continueranno ad attaccare qualunque fonte di cibo, e nella fattispecie l'uomo. E posso capire tutto ma non che la vita di un uomo, o di un bambino di 10 anni!, venga dopo quella di un cane.

1 commento:

Anonimo ha detto...

questo tono da denuncia sociale non si addice ad un blog con un bacino d'utenza di 5 persone