Potremmo definire così questo periodo, un periodo di quiete in cui niente succede e per cui non c'è niente da raccontare. Figurarsi che anche il fantastico popolo degli internauti (di cui ci siamo occupati già in diverse occasioni) ha deciso, per passare il tempo, di far morire Bruno Pizzul, il grande giornalista, storico telecronista delle partite della nazionale. Il povero Pizzul era a casa sua che giocava a carte, ma fuori -cioè sulla rete- si consumava la tragedia della sua morte. Morte avvenuta per infarto, con tanto di testimoni che affermavano di aver visto l'ambulanza fermarsi sotto casa sua. La notizia ha subito preso a rimbalzare per la rete finendo addirittura su Facebook (ove hanno prolificato i gruppi di addio) e su Wikipedia, in cui la pagina della biografia dell'ex calciatore è stata prontamente modificata per riportare la data e le modalità della morte (anche se sul luogo del presunto decesso i pareri sono discordanti, Milano per alcuni, Udine per altri). La moglie di Pizzul è stata sommersa di telefonate e a dovuto rassicurare amici e parenti, e infine anche la pagina di Wikipedia è stata nuovamente corretta. Fortunatamente Pizzul l'ha presa con una risata ed è tornato a giocare a carte. Certa gente non sa proprio godersi un momento di quiete.
mercoledì 14 ottobre 2009
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