Come si può evincere dal numerino del titolo, sto inaugurando una nuova rubrica, e come si può evincere dal titolo, riguarderà gli zombie (sento già i mormorii di disapprovazione da parte di Galfrejus, ma in fondo è colpa sua e di High School of the Dead se si è risvegliata questa passione latente!). In particolare, almeno nei primi articoli, parlerò dei film della sere ... of the Dead, l'esalogia di George Romero (universalmente riconosciuto come il padre dei film sugli zombie) che prova a rappresentare la reazione dell'Uomo di fronte a un'apocalisse zombie. Il regista di Pittsburgh, infatti, si sforza di non portare la "fine del mondo" al ruolo di protagonista, anche se le ambientazioni e la trama spingono in questa direzione, ma di rimanere concentrato sull'umanità e la sua involuzione. Spesso si è voluto vedere (probabilmente a ragione) nelle opere di Romero una forte componente di critica alla società contemporanea, ma io cercherò di porre un accento maggiore sull'esperienza umana descritta nelle stesse. Per fare questo racconterò brevemente la trama del film e poi mi soffermerò sulla psicologia (sempre molto caratterizzata e mai banale) dei protagonisti. Ovviamente (e non so davvero perchè mi sto sentendo di doverlo scrivere) l'analisi che faccio, la faccio, appunto, io, e rispecchia il modo in cui io ho percepito quello che vi racconto.
Night of the Living Dead (in Italia La Notte dei Morti Viventi) è un film in bianco e nero del 1968. Johnny e sua sorella Barbara stanno visitando la tomba del padre in una zona rurale della Pennsylvania quando vengono attaccati da uno zombi. Johhny cade per terra e batte la testa nello scontro con il non-morto, mentre Barbara riesce a scappare e a rifugiarsi in una villetta. La casa sembra disabitata (anche se uno degli inquilini, mezzo mangiato, è ancora all'interno) e in poco tempo è circondata da diversi zombie, ma la ragazza viene presto raggiunta da un certo Ben. Il nuovo arrivato si dimostra subito deciso e, dopo aver affrontato e ucciso alcuni zombie con un tubo di ferro, inizia a barricare la casa inchiodando assi e porte interne alle porte e alle finestre del piano terra. Presto, però, si scopre che altre cinque persone si sono rifugiate nella stessa casa e si erano nascoste in cantina, credendola un luogo sicuro. Ben si scontra subito con Harry Cooper, il più anziano del gruppo, perchè questi vorrebbe tornare in cantina ed aspettare lì i rinforzi, mentre il primo non vuole assolutamente mettersi colle spalle al muro, presentando la cantina una sola via d'uscita. Ben convince alla sua causa Tom, un giovane, e la fidanzata di questi, Judy. Gli altri due sopravvissuti sono Helen, la moglie di Harry, che in un primo momento sottostà alla volontà del marito, e la loro figlia Karen, che è stata morsa da uno zombi ed è incapacitata a muoversi. Intanto gli zombie all'esterno della casa aumentano di numero, e una trasmissione di emergenza alla televisione imputa la resurrezione dei morti a una misteriosa radiazione provocata da una sonda che la Nasa ha mandato su Venere ma che ha fatto esplodere prima del rientro sulla terra. La televisione comunica anche i luoghi in cui si stanno allestendo dei centri sicuri in cui rifugiarsi, e mostra bande di volontari guidati dalle autorità locali che girovagano per la regione uccidendo più zombie possibili. Il gruppo decide che è quindi più prudente cercare di raggiungere uno di questi centri d'assistenza e Ben, Tom e Judy tentano una sortita per cercare di fare il pieno al pick-up di Ben, che verosimilmente è l'unico mezzo di salvezza. Una serie di sfortunati eventi culmina con l'esplosione del pick-up e la morte dei due ragazzi, mentre Ben riesce fortunosamete a tornare alla villa. Harry però non ha intenzione di aprire la porta per lasciare rientrare Ben e, quando questi riesce a mettersi comunque in salvo nasce una nuova discussione che termina quando Ben spara a Harry. Harry, ferito, si ritira in cantina dove muore. La figlia Karen (morta evidentemente nel frattempo) torna in vita e si avventa sul cadavere del padre. Quando a sua volta Helen scende le scale, rimane scioccata dalla scena che si presenta ai suoi occhi e Karen la uccide pugnalandola con una cazzuola. Intanto al piano superiore le cose precipitano e gli zombie riescono a fare irruzione. Barbara, che fino a questo momento è rimasta in uno stato catatonico, si riprende giusto in tempo per vedere il fratello, anch'egli zombi, ed essere travolta dall'orda non-morta. Ben, infine, si ritira nella cantina che tanto aveva disprezzato, si barrica all'interno e si scontra con la famiglia Cooper, ora tutti e tre zombie, ma ne esce vittorioso. Il mattino successivo una delle bande di volontari cacciatori di zombie arriva nella zona della villa e inizia a ripulirla. Udendo gli spari e i cani Ben decide finalmente di uscire dal suo nascondiglio. Tuttavia uno dei volontari, credendolo uno zombi, gli spara e lo uccide.
Le due figure preminenti nel film, e quelle che più emblematicamente rappresentano la risposta dell'Uomo alla fine del proprio mondo, sono quelle di Ben e di Harry Cooper, eroe e antieroe, sovraumano il primo, tristemente umano il secondo. Ben (unico personaggio afroamericano del film), come lui stesso ci racconta, è stato testimone di uno spaventoso incidente in cui un'autobotte assalita dagli zombie si è scontrata con un distributore di benzina. Il primo impulso dell'uomo è stato quello di intervenire in soccorso dell'autista dell'autobotte, e solo la reale possibilità di un'esplosione l'ha fermato. Arrivato nella casa trova Barbara in uno stato di shock evidente, e si mostra combattuto fra l'impulso di aiutare la ragazza e quello di organizzare le difese della villa. Lo spirito pragmatico, però, lo farà propendere per il secondo. Anzi, in un primo momento pensa addirittura di eliminare i pochi zombie che sono sopraggiunti fino a quel momento e di scappare con la ragazza, ma proprio questo comportamento violento renderà Barabara restia e, in ultima analisi lo costringerà a rimanere nella villa. L'incontro con gli altri sopravvissuti è drammatico. Lo spirito eroico e intransigente di Ben non ammette che altri due uomini (in quanto umani di sesso maschile) sentendo le urla di Barbara non si siano precipitati in suo soccorso, ma anzi siano rimasti nascosti. Fermo nella sua convinzione che la cantina non rappresenti altro che una trappola mortale, difenderà la propria idea di rimanere al piano terra fino alle battute finali del film. Avendo osservato la reazione degli zombie al fuoco, si dimostra anche acuto strategicamente, decidendo di preparare delle molotov per aprirsi una strada fino al pick-up, nel tentativo disperato di raggiungere il distributore e fare benzina. Ben rappresenta un'umanità eroica e pragmatica, ma anche orgogliosa e testarda, quella che vorremmo trovarci affianco in una situazione simile ma che, ahimè, poco probabilmente si presenterà. Harry Cooper, dal canto suo, mostra il rovescio della medaglia. E' egoista e autoritario, non potendo comandare su altri che sui più deboli (la moglie), fa di tutto per screditare chi vede in una posizione di comando (Ben), sperando di poterlo rimpiazzare. Ha le sue motivazioni per volersi rifugiare in cantina (c'è una sola via d'ingresso e, quindi, sembra più facile da difendere) e le difende al pari di Ben, ma non altrettanto strenuamente, tanto che, quando la moglie gli fa notare che la televisione-collegamento col mondo esterno è al pian terreno, pare mettere da parte, almeno per un po', la sua idea originaria. E' sì pronto a difendere la propria famiglia, ma non correrebbe alcun rischio per gli altri, e la paura che qualcuno possa disporre di lui e metterlo in pericolo lo annienta: proprio per rispondere a questa paura cerca di rubare il fucile a Ben mentre questi disperatamente sta respingendo gli zombie, e non ne ricava altro, verosimilmente, che un proiettile a sua volta. Forse, purtroppo, Harry rappresenta la faccia vera dell'umanità, attenta fino all'ultimo ai propri interessi e alla propria sopravvivenza, anche a scapito di quella dei propri vicini (a questo punto mi si potrebbe tacciare di una visione troppo nichilista, ma, forse, con il finale del film così com'è - e a Romero era stato chiesto di riscriverlo - anche il regista mi dà ragione). I personaggi rimanenti non sono altrettanto caratterizzati. Barbara, che dovrebbe essere protagonista al pari di Ben, è in realtà una presenza abbastanza insignificante nell'economia del film. E' completamente annichilita da quello che le succede intorno e non riesce a reagire se non quando, ormai, è troppo tardi. E' un'umanità che non vuole (o forse non può) accettare la realtà e ne viene letteralmente travolta. Tom e Helen si pongono a un livello intermedio fra Ben e Harry. Il primo cerca di mediare in senso assoluto facendo dialogare le due fazioni, mentre la seconda cerca di stemperare i comportamenti "troppo umani" del marito. Judy, infine, rappresenta un'umanità ingenua, ma al punto da risultare quasi fastidiosa. Non sta accadendo nulla di male intorno a lei, semplicemente perchè il male non esiste. E' preoccupata di non aver avvertito i genitori di essere rimasta fuori casa e ha occhi solo per il suo ragazzo (il migliore di tutti, a suo modo di vedere) e proprio la mediocrità di Tom (ancora di più nel remake del 1990 di Tom Savini, ma questa, forse, è un'altra storia) la porterà alla rovina che, chissà, magari non l'avrebbe toccata se fosse rimasta nel suo mondo.
venerdì 19 novembre 2010
Zombie Mania! (1)
Pubblicato da
KidneyMagno
alle
00:46
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