sabato 4 giugno 2011

Il dissenso dell'Ecoterrorista. (5)

Era un po' di tempo che non si vedeva una bella rubrica scritta da qualcuno degli NFSR, che si lamentano che io aggiorni poco ma intervengono ancor meno. Nel caso in particolare, troviamo Luciferus che propone questa breve recensione di The Witcher 2, gdr da poco sugli scaffali e il cui capitolo originale ha riscosso un notevole successo, specie presso Luciferus stesso. In effetti, in questo caso particolare, il "dissenso" dell'ecoterrorista non si manifesta, anzi!




Nella fausta giornata del 17 di Maggio, AD 2011, è uscito il secondo capitolo della saga di The Witcher, un gioco di ruolo che riscosse un discreto successo alcuni anni orsono , sviluppato da un'allora modesta compagnia polacca.
L'ambientazione è tratta dai romanzi di Andrzej Sapkowski, nei quali vengono narrate le peripezie di Geralt di Rivia, un witcher, ovvero uno sterminatore di mostri mercenario dall'organismo mutato per far fronte a sfide che un uomo comune non potrebbe affrontare; egli si aggira in un mondo in tutto e per tutto simile al Medioevo europeo, che l'autore ha voluto emancipare dai canoni fantasy aggiungendovi una decisa dose di crudo realismo.
Nel gioco impersoneremo proprio Geralt, il quale dopo aver salvato Re Foltest di Temeria da un misterioso assassino (eventi narrati nel primo episodio della serie) si trova paradossalmente accusato del suo omicidio. Ci imbarcheremo dunque in una missione per riscattare il proprio nome e provare l'a nostra innocenza, finendo coinvolti nostro malgrado nei sommovimenti politici che scuotono i Regni del Nord e nei quali giocheremo un ruolo fondamentale.
Rispetto al primo The Witcher assistiamo ad un totale restyling che coinvolge ogni aspetto del gioco, dal combattimento alla narrazione, mantenendone però il punto di forza: la non-linearità.
Cosa intendiamo per non-linearità? Si tratta della possibilità per il giocatore di affrontare l'esperienza di gioco in molti modi: la storia ci porrà di fronte a molte scelte che influenzeranno tutti gli eventi successivi, così come i combattimenti possono essere vinti in un'infinità di modi.
Parliamo appunto del combattimento, forse il punto di maggiore discontinuità col primo capitolo.
Lo stile è quello di un hack n' slash, ovvero ad ogni clic del mouse corrisponde un fendente, senza abilità o pulsanti di sorta; tuttavia Geralt avrà a disposizione un vasto arsenale di tecniche per uscire vivo da ogni scontro, da vero ammazzamostri professionista. Potremo usare una serie di semplici magie (dallo scudo all'onda d'urto), bombe, trappole e pozioni, la vera specialità degli witcher. Trovare la giusta sinergia fra tutti questi elementi risulterà fondamentale per sopravvivere, specialmente a difficoltà superiori al facile.
L'approccio al combattimento risulta piuttosto brutale ed il tutorial iniziale poco fa per spiegarlo, preferendo lasciare al giocatore il compito di imparare errando.
Passiamo alla narrazione, vero punto di forza del gioco nonchè la sua vera essenza, per ammissione stessa degli sviluppatori.
Ciò che colpisce di The Witcher 2 è la cura posta nella creazione di un mondo affatto banale e credibile fin nei minimi dettagli.
I personaggi che incontreremo saranno tutti dotati di numerose sfaccettature e sarà davvero difficile per il giocatore esprimerne un giudizio definitivo: l'elfo che guida la sua banda contro gli umani è un combattente per la libertà oppure un deviato terrorista? Il comandante è un violento razzista oppure un leader schietto e coi piedi per terra? Il sovrano dietro l'ostentata superiorità nasconde un animo nobile oppure abbietto? A nessuna di queste domande sarà possibile rispondere univocamente, come troppo spesso accade nei giochi odierni, e spesso saremo costretti a fare scelte il cui esito ci appare quantomai incerto.
Le scelte sono infatti il punto cruciale della storia; ce ne verranno presentate innumerevoli, a volte all'apparenza banali, altre davvero grevi di significato, e tutte quante influenzeranno la trama a seguire (vi sono ben sedici finali possibili!) in modi spesso davvero insospettabili e sconvolgenti ma sempre, ci tengo a sottolinearlo, credibili.
Il tutto in una cornice realistica che non ha paura di affrontare temi delicati, quali il razzismo e le violenze sessuali, a viso aperto; si tratta infatti di un gioco rivolto ad un pubblico maturo, con un uso massiccio di linguaggio volgare e varie scene di sesso che nascondono ben poco, non che ci dispiaccia!
Tirando le somme si tratta davvero di un ottimo gioco, addirittura il mio preferito finora, che sicuramente porta molta qualità nel panorama dei gdr, che da tempo ristagnava nel solito trito e ritrito.
I combattimenti sono adrenalinici e divertenti, forse un po' troppo frustranti sulle prime e con un leggero sbilanciamento nell'affrontare più di tre avversari, una delle poche pecche del gioco.
La narrazione è di una fluidità impressionante e davvero coinvolgente: vedere le proprie scelte avere conseguenze rilevanti procura molta soddisfazione ed immedesimazione!
Il protagonista (non uso la parola "eroe" volutamente) è credibile, con le dovute sfumature e profondità psicologica, così come gli altri personaggi.
La non-linearità e gli innumerevoli finali, nonchè modi di arrivarvi, garantiscono una rigiocabilità davvero notevole,
Le ambientazioni offrono scorci mozzafiato con un'ottimizzazione del motore grafico che permette anche a pc non proprio nuovi di poter far girare il gioco senza compromettere la qualità della grafica.Infine la presenza di contenuti scaricabili, il cui numero è assicurato aumentare, gratuiti fornisce un motivo in più per apprezzare il lavoro e la cura di questa piccola casa produttrice polacca, alla quale mi sento di fare tutti i miei sinceri complimenti per avermi regalato ore di gioco davvero entusiasmanti.

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