Al Gran Maresciallo dei Cavalieri della Guardia del Reik, Prescelto dell'Imperatore, Protettore dell'Impero, Kurt Helborg.
Mio lord,
un santo servitore di nostro Signore Sigmar giunse due giorni addietro al campo del Generale Holmbec esausto e sanguinante, su un cavallo stremato. Il racconto delle atrocità a cui ha assistito nelle pianure a ovest è terrificante, ma è solo consuetudine quando si parla del nostro odiato nemico: le feroci armate del tre volte maledetto Remuas continuano la loro marcia nei territori che abbiamo con diritto reclamato come nostri qui, nelle Malelande, e, dopo aver sbaragliato la marmaglia tileana il mese scorso, sono infine giunte alle mura della cittadina che il Generale ha eletto a base delle operazioni per la campagna. Con una marcia forzata, i soldati del nostro amato Arcilettore hanno preceduto le forze del Chaos e hanno presidiato la città, tuttavia il Generale Holmbec ha ritenuto che già troppo a lungo i servitori degli dei oscuri abbiano calpestato il suolo Imperiale e ieri, con tutta probabilità, la sua armata si sarà messa in viaggio per raggiungerci. Dal canto mio ho chiesto e ottenuto di poter portare lo squadrone in supporto agli assediati il prima possibile. Siamo partiti immediatamente e il prete messaggero, per quanto a malapena in grado di cavalcare, ha insistito per accompagnarci. Con un giorno di marcia a passo doppio mi aspettavo di arrivare a ridosso degli assedianti ancora intenti a preparare l'assalto, ma ho evidentemente sottovalutato la sete di sangue di quei mostri: al nostro arrivo la battaglia era praticamente finita. Da quanto ho potuto vedere mentre ci affrettavamo a unirci allo scontro, ondate di barbari e di orridi troll si sono lanciate selvaggiamente contro le mura della città, mentre Remuas e quella che ritengo fosse la sua guardia del corpo aspettavano il momento propizio per lanciare l'assalto finale, incuranti delle vite dei propri uomini. Avvistatici, il castellano, il compianto Capitano Granriec Brukwel, ha issato il proprio vessillo sul muro orientale. Il malvagio Remuas lo ha notato in mezzo alla confusione e un torrente di energia blasfema ha consumato il brav'uomo. La banda di disperati al seguito della crociata, cui evidentemente il nostro buon Arcilettore aveva concesso di rifugiasi all'interno delle mura, si gettavano letteralmente dai bastioni sugli assalitori, e li tenevano a bada, unica isola di resistenza sulle fortificazioni ormai ridotte in macerie. Quando però la guardia di Remuas si è infine unita allo scontro con le sue armature violacee e le alabarde fiammeggianti, anch'essi hanno ceduto, e il Chaos ha dilagato in città. Giunti all'impatto con le retrovie degli assedianti, ci siamo aperti una strada sanguinosa fino alle porte sfondate e, approfittando della confusione e della frenesia incontrollata dei nemici al saccheggio, abbiamo potuto radunare i sopravvissuti, fra cui l'Arcilettore Kaslain, grazie a Sigmar, e scortarli al forte orientale, dove ora attendiamo Holmbec e da cui vi sto scrivendo. Con i tileani fuggiti, la crociata allo sbando e Holmbecstadt in mano al nemico la nostra situazione nelle Malelande è critica. Vi scongiuro di inviare rinforzi e di implorare l'Imperatore e gli altri Conti Elettori di fare altrettanto.
In fede,
Ver Denly, Precettore del 5° Squadrone dei Cavalieri della Guardia del Reik
venerdì 16 marzo 2012
La caduta di Holmbecstadt.
Pubblicato da
KidneyMagno
alle
20:25
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