Nonostante siano passati ormai 65 giorni da quando gli NFSR hanno iniziato la loro avventura in Kingdoms, mi accingo a parlarvene sono ora che gli eventi iniziano, finalmente, ad evolversi. Molti di voi, spero, avranno speso parecchie ore della propria giovinezza giocando a Stronghold. Per i pochi che non l'avessero fatto (ma potete sempre rimediare, la Stronghold Collection, comprendente il primo, il secondo, il "Legends" - con ambientazione fantasy, e il "Crusader" - il migliore fin'ora, almeno a parere di chi vi scrive - e la sua versione Extreme, è acquistabile su Steam per 20 euro), Stronghold si pone a metà fra uno strategico e un gestionale, pendendo pesantemente verso questo secondo genere, e vi mette nei panni del Lord di un castello, o, più propriamente, di un Mastio e di un granaio in cui raccogliere provviste alimentari. Da questo punto di partenza è necessario costruire un castello e interessarsi di tutti gli aspetti che lo riguardano, partendo, ovviamente, dalla difesa del castello stesso, con mura, torri, fossati, trappole, ma non dimenticando i servizi necessari ai popolani che lo abitano, dal cibo, alle case in cui abitare, agli intrattenimenti. I popolani sono, infatti la risorsa più preziosa del castellano. Essi costituiscono la forza lavoro del castello, lo sostengono economicamente con le tasse e forniscono reclute per l'esercito. Risulta immediatamente evidente, dunque, che un castello popolato è più efficiente di uno disabitato, e risulta altrettanto evidente che, come in ogni gestionale che si rispetti, dovremo invogliare la gente a venire ad abitare nel nostro castello. Per farlo dovremo tenere sempre elevato il nostro valore di Popolarità: un popolano con la pancia piena, una chiesa in cui pregare e un orso ballerino a intrattenerlo sarà più felice di uno con la pancia vuota e circondato da forche e strumenti di tortura (anche se questi, per paura, lavorerà più alacremente) e ci fornirà un valore di Popolarità più alto, che a sua volta invoglierà nuovi popolani a unirsi a noi. In una partita normale del primo Stronghold, costruito il castello, oliati bene i meccanismi di approvvigionamento di materie prime e quelli di trasformazione delle stesse in armi e beni di consumo, reclutato un'esercito e schieratolo a difesa dei nostri domini, ci si sedeva e si aspettava l'inevitabile e imponente attacco del nemico, che in diverse ondate cercava modi sempre più ingegnosi di superare le nostre difese e uccidere il Lord (noi). Alternativamente, in alcune missioni più spiccatamente strategiche, eravamo noi a prendere in mano le redini di un esercito e, posti di fronte a fortezze maestose e apparentemente impenetrabili, dovevamo escogitare un modo di fare breccia nelle mura e uccidere il Lord nemico. La grande unione fra queste due "modalità" avviene con Stronghold Crusader, espansione stand-alone del primo titolo (anche se all'epoca non si usava questo termine), che pone in maniera rivoluzionaria sia il nostro Mastio che quello di uno o più nemici e alleati sulla stessa mappa. Dovremo sia difenderci che attaccare, dunque, e, introdurre una terza meccanica di difesa e conquista delle risorse in comune sul territorio. Stronghold, specialmente il "Crusader", è e rimane una delle pietre miliari del genere gestionale, ma con questo genere, pur aiutandosi con la massiccia dose di strategia, condivide l'infinita lentezza e i tempi morti, caratteristiche che, se accettate come normali fino a una decina di anni fa, non sono più all'ordine del giorno oggi. Ma come cambiare una formula così funzionale e rodata per risolvere questo particolare problema (posto ovviamente che per molti come per chi vi scrive sia un problema)? La risposta dei ragazzi di Firefly è stata: non facendolo, ma dandoti la possibilità di giocare anche quando non sei al pc. Utilizzando la formula dei browser game free to play più famosi, primo fra tutti il famigerato OGame, la gestione del nostro castello virtuale sarà resa addirittura più lenta, ma il suo posizionarsi all'interno di un mondo persistente rende la sessione minima di gioco brevissima, seppur invogliando a ripeterla svariate volte durante il giorno, necessaria giusto a "controllare la situazione" e eventualmente "iniziare la costruzione di un nuovo edificio". Il gioco (lo Stronghold Kingdoms del titolo che potete scaricare gratuitamente da Steam o da qui https://www.strongholdkingdoms.com/) è, sostanzialmente, quello del 2001, con la differenza importante del fatto che il "castello" e il "villaggio" non siano più nella stessa mappa ma in due distinte. Data una mappa delle isole britanniche molto dettagliata, divisa in ordine decrescente in governatorati, contee e parrocchie, al primo accesso prenderemo il possesso di un villaggio posto all'interno dei confini di una di queste parrocchie. Accumulando Onore, l'equivalente dell'"esperienza" del gioco, principalmente attraverso la Popolarità di cui sopra ma anche vincendo battaglie o esplorando la mappa, guadagneremo titoli nobiliari (e livelli), oltre a preziosissimi punti ricerca (altra novità del gioco), il cui impiego in una classica struttura ad albero sbloccherà nuovi edifici, truppe o ne potenzierà di esistenti. Non volendo andare oltre la punta del proverbiale iceberg per quanto riguarda la struttura di gioco in se, passiamo all'altro aspetto aperto dal sistema di gioco MMO, e ciò l'interazione con, letteralmente, migliaia di altri giocatori. Oltre alle cose più banali, come attaccare il castello di un altro giocatore o commerciarvi, il gioco propone un complesso sistema politico di vassallaggi, fazioni e alleanze per ottenere in fine la supremazia nel gioco. La mappa, infatti, presenta quattro capitali (Londra, Dublino, Cardiff ed Edinburgo) dalle quali dipendono i governatorati e così via fino alle parrocchie. Un giocatore all'interno della propria parrocchia può essere eletto a Stewart della parrocchia e governarla esattamente come farebbe col proprio villaggio, con la differenza che gli edifici nel "villaggio" della parrocchia forniscono bonus a tutti i villaggi della parrocchia. Fra tutti gli Stewart della regione uno può essere eletto a Sceriffo della contea, e così via a risalire fino al titolo di Re, per chi controlla una della capitali. Si intuisce che la quantità di voti necessaria a un Governatore per diventare Re e rimanerlo è tutt'altro che trascurabile, e qui interviene il complesso sistema politico di cui si parlava prima. Al momento in cui vi scrivo, gli NFSR fanno parte della Fazione Asgardiani, che a sua volta fa parte della Casa 5, alleata della Casa 6, Casa della Regina di Irlanda e del Re di Scozia. La guerra per il trono di Galles è appena iniziata, e gli NFSR saranno nel cuore di ogni battaglia!
sabato 5 maggio 2012
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