... se la prende con la mia povera macchina. Spiego. Dopo la serata passata a strapazzare gli Eldar di Uryiel con gli Orki miei e di Wazdakka, sono tornato alla mia macchinina per venire infine a casa. Arrivato noto subito tutti i vetri ghiacciati. Non è un problema, mi dico, visto che ho rubato lo spray antigelo a mia mamma. Infilo la chiave nel nottolino, giro (la serratura scatta normalmente), tolgo la chiave e spingo col pollice per aprire la porta. Niente, il nottolino non rientra e la porta non si apre. Provo ad applicare più pressione ma non si smuove di un millimetro. Capisco che del ghiaccio l'ha bloccato e penso che un colpo violento possa bastare a rompere quella che immagino essere una sottile resistenza. Colpisco il nottolino col palmo della mano e questi, finalmente, rientra. Per poi non uscirne più. Inizio a farmi prendere dal panico. Prima di chiamare urlante i soccorsi (che peraltro arrivato adesso a casa ho scoperto non sarebbero stati disponibili: i miei sono fuori a cena) provo a fare il giro della macchina. Magicamente l'intero lato sinistro della Panda non è ghiacciato. In pratica su tre lati (dietro, davanti e a sinistra) chili di ghiaccio attanagliano la vettura, il quarto lato, invece, è completamente pulito. Con un sospiro di sollievo finalmente entro in macchina, sghiaccio i vetri col possente spray (che funziona benissimo!!!) e riparto felice verso casa. Tranne poi, a metà strada, come in un cartone della Looney Toons nei tondini finali, spaventarmi tantissimo quando il nottolino, con uno schiocco violentissimo, torna a posto.
martedì 30 dicembre 2008
domenica 28 dicembre 2008
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sabato 27 dicembre 2008
Un altro augurio!
Un altro augurio al nostro blog che con questo post arriva a 200! Auguri!!!
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giovedì 25 dicembre 2008
Buon Natale!
Quante cose sono successe in poco tempo, dal compleanno di Galfrejus a quello degli NFSR, eppure è già ora di fare gli auguri di nuovo! Buon Natale a tutti dagli NFSR!!!
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lunedì 22 dicembre 2008
Afterville.
Nella metropolitana di Torino, fino a poco tempo fa, faceva bella mostra di se una serie di "città del futuro". In parole povere, dopo l'inevitabile caduta del genere umano, i produttori si interrogavano su come avrebbe potuto evolvere la società umana. Presentavano dunque una serie di città avveneristiche e non che rappresentavano alcuni dei clichè tipici della fantascienza. C'era la civiltà tribale, regredita quasi allo stato preistorico, e quella spaziale; una civiltà che si evolveva su base plutocratica e una teocratica, e così via. Gli NFSR presentano qui la propria città del futuro. Dopo l'apocalisse, il materiale da costruzione reperibile più facilmente, nonchè il più robusto, sono i mattoncini LEGO. Ora sto creando la città dei sogni NFSR, a presto le foto sul blog.
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domenica 21 dicembre 2008
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venerdì 19 dicembre 2008
Tanti auguri a...
... quel vecchio misantropo, testardo e opportunista di Galfrejus! Buon compleanno, perchè anche se sei uno schifoso individualista noi NFSR ti vogliamo bene! Auguri da tutti gli NFSR.
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Il Rapporto del Capitano (7)
L'anno è finito in bellezza. Buon Natale e buon Anno da Capitan America.
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domenica 14 dicembre 2008
Buon compleanno!
Come anticipato, domani grande festa di compleanno per gli NFSR. In ogni caso oggi, proprio oggi, è un anno che si sono formati gli NFSR! Auguri a tutti, Divart e Wazdakka (membri fondatori con me) in testa, e un grazie di cuore a tutti quelli che hanno supportato me e questo gruppo male assortito attraverso un anno di sperimentazioni varie e a me in particolare per questo progetto (il blog) che sembra essere il più lungo che io sia mai riuscito a portare avanti. Auguri.
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venerdì 12 dicembre 2008
Il Rapporto del Capitano (6)
La partita di questa settimana è stata rimandata per condizioni metereologiche avverse. Un po' di riposo prima dell'ultima partita del 2008.
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giovedì 11 dicembre 2008
Siamo umani o siamo più densi?
Chiunque di voi ascolti la radio con un minimo di assiduità non potrà non aver sentito la canzone dei Killers "Human", quella col ritornello molto orecchiabile che dice: "are we human or are we dancer?". Vi racconterò un fatto curioso inerente a questa canzone. Partiamo dal presupposto che in inglese dancer (ballerino) e denser (comparativo di maggioranza di dense - denso, fitto) sono omofoni. E' esploso su internet il dibattito: cosa dice il cantante nella canzone? Dancer o denser? Dal punto di vista grammaticale entrambi potrebbero essere giusti. O meglio, dancer è SBAGLIATO, perchè dovrebbe essere dancers, ma si può passare come "licenza poetica" per accordarsi a human (e non humans). Dal punto di vista semantico, la questione inizia già a cedere in favore di dancer: che senso avrebbe "siamo umani o siamo più densi (o più fitti, a scelta)"? Invece "siamo umani o ballerini", per quanto strano, mantiene una parvenza di significato. Però da un mondo in cui uno canta "voglio trovare un senso a tante cose anche se tante cose un senso non ce l'ha" (e non faccio nomi, anche se colgo l'occasione per sottolineare che il signore di cui sopra è pure laureato) ci si può aspettare questo e altro. Il cantante dei Killers, quando ha saputo di questa diatriba mediatica, è intervenuto puntualizzando che la SUA canzone dice effettivamente dancer e ha anche spiegato che la canzone è stata ispirata da Hunter S. Thompson (cliccate sul nome se non sapete chi è) che ha detto: "America is rising a generation of dancers (l'America sta allevando una generazione di ballerini)". Pensate che al geniale pubblico di internet questa affermazione fatta dall'autore stesso della canzone sia bastata? Ovviamente no, e la rete è ancora piena di gente che dice: "Che vai blaterando? La TUA canzone dice denser!". Trovo tutto ciò sinceramente fantastico.
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domenica 7 dicembre 2008
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venerdì 5 dicembre 2008
Signs of the outcoming Gehenna.
Risorgendo dalle proprie ceneri come l'Araba Fenice, cambiando anche il nome, torna la rubrica del nostro sensei redazionale. E io mi improvviso nuovamente traduttore.
“Oh oh oh, guardate un po' chi è arrivato in città...”
Un po' per vanità, un po' per salvare il sito dai desolanti report della pasta del capitano, lì, che ogni settimana ci educono di una nuova sconfitta del nostro amato Quartiermastro, ho deciso di scivere un bell'articolo su questo blog. Intanto vi darò una dritta, miei cari 5 lettori: la risposta (5) del quesito deriva da una analisi grammaticale dell'indovinello. Poi vi dico: non vi preoccupate per il capitano Hayez, egli ritornerà un giorno, e discernerà tra i buoni e i cattivi con un colpo del cannone principale del suo Baneblade. Infine volevo raccontare di una pacifica giornata nella quale praticamente tutta la gilda Infernal Legion mi chiese di rispeccare (nel gergo di WoW indica la ridistribuzione dei propri punti talento Ndt.) nei talenti di Destruction poiché pareva essere la più forte disciplina a cui un warlock si potesse dedicare. E io dissi no no no. E loro si si si. E io: “Ma non mi posso più trasformare in demone!” E loro: “E allora? Come dpssaggio (l'arte del far danni ai mostri Ndt.) non ci sono paragoni.” E allora si decise di mettere alla prova le nostre affermazioni e Dalaran fu presto meta dei quadri generali della gilda, impazienti di duellare. Il primo fu Uryiel (anche se non è un quadro Ndr.), che, non pago di vestirsi con il sudore della mia fronte (in quanto sono io a fargli le armature), mi sfidò a duello su un picco innevato di Northrend. La tormenta infuriava mentre il Nano attivava il suo Bladestorm, ma quando mi trasformai in demone la possanza della mia Nuova Forma quasi fece cadere il guerriero dalla scarpata. Evabbè, era un livello 79, bella forza farlo fuori, direte voi. Nel mentre era arrivato il buon Tignosa. Il Main Tank e nostro capogilda decise di accettare la mia sfida. Il combattimento fu serrato, ma alla fine Jhuruun, il mio demone, riuscì a piazzare la sua ascia tra le scapole del fiero guerriero. Evabbè, era un Tank, bella forza farlo fuori, direte voi. Si passò quindi alla sfida delle sfide, io contro Noiresse, la warlock destruction mio metro di paragone. Dopo un agguerrito scambio di Fear, palle di fuoco, proiettili d'ombra e colpi di ascia, anche lei morse la polvere. Così conservai il mio titolo di classleader dei warlock. Evabbè, era una destruction, non è una specializzazione player vs player, bella forza farla fuori, direte voi. Quindi tanto perchè c'era tempo da perdere duellammo pure io e Scorponok, il curatore. Durò millenni, quel maledetto albero si curava in continuazione. Ma tutti noi finiamo il mana prima o poi, e lui non si può lifetappare (perdere vita in cambio di mana, necessario per le magie Ndt.)... Evabbè, era un healer, bella forza farlo fuori, direte voi.
MA ALLORA IO POSSO MAI GODERE DEL FATTO CHE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO GIOCO SONO UN TEMIBILE WARLOCK DA PVP E FINALMENTE RIESCO A CAPIRE LA DICITURA “IL WARLOCK E' UNA CLASSE SGRAVATA?”
P.s. Comunque poi Noiresse faceva quasi il doppio dei miei danni in pve (combattimenti contro mostri controllati dal PC Ndt.). Dannata sia lei e tutti i programmatori!
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giovedì 4 dicembre 2008
Il Rapporto del Capitano (5)
Arriva un momento in cui scrivere qualcosa non ha più senso. Quel momento è giunto. Se non vinciamo al più presto una partita il mio morale crollerà.
Risultato Finale: Capitan America 1 - 5 Rijoca Malito
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mercoledì 3 dicembre 2008
Un'altra piccola avventura...
... per la Panda 750 Fire a gas di KidneyMagno. Come oramai avrete capito, tentare di fare a pezzi la mia povera macchina è l'hobby secondario un po' di tutti, dalle gru ai fiumi di fango. Oggi ci hanno provato di nuovo. Ero tranquillamente parcheggiato in doppia fila che aspettavo mio papà con mia mamma. A un certo punto mia mamma si è messa a gesticolare e a farfugliare qualcosa, poi ha messo la mano sul clacson. Mi sono girato e ho visto una mostruosità aliena (una macchina tipo Ulysse ma della Wolkswagen) arrivare in retro a tutta velocità verso la nostra fiancata. Con un rumore di lamiere accartocciate e vetri in frantumi la mia povera Panda è stata sollevata sulle due ruote di sinistra ed è rimasta in questa posizione per diversi secondi. Quando il macchinicida ha deciso finalmente di spostarsi siamo ricaduti in posizione normale. Sono sceso e, a onore di Einstein, in circa 15 ore ho fatto il giro della macchina, pronto a vedere i danni irrimediabili subiti dal mio povero tesoro. La Panda era completamente illesa. Completamente, neanche un graffio millimetrico. L'altra macchina invece aveva un parafango completamente rientrato e tutte le luci posteriori a pezzi. "Eh mi scusi, non l'avevo vista, con questa macchina piccola, stavo guardando mia figlia che stava arrivando, ma doveva proprio stare qua, ma comunque lei non si è fatto niente..." "Lei al contrario ha subito un bel danno." "Eh si ma, non l'ho vista, mi scusi..." L'ho lasciato lì che ancora farfugliava qualcosa. Almeno, ancora una volta, la Panda è illesa.
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martedì 2 dicembre 2008
Un piccolo aneddoto.
Non so perchè, ma sta sera mi è tornata alla mente una cosa di cui voglio rendervi partecipi. Come ben saprete, nel 2006 si sono tenute a Torino le Olimpiadi Invernali. Il mio vicino di casa, gestore di un Bed & Breakfast, ha avuto l'onore di ospitare il rappresentante del Ministero degli Esteri inlgese, Graham Nelson, e io ho avuto l'onore ancor più grande di fargli da traduttore. L'ultimo giorno, invece di farci andare come di consueto a piedi fino alla delegazione coreana a cui era aggregato, il mio vicino si è offerto di accompagnarci in macchina. Nel riferirlo a Graham, gli ho detto che il mio vicino ci dava un "ride" fino alla delegazione. Il signor Nelson mi ha guardato con una faccia shockata e ha dato chiaro segno di non aver capito cosa gli avessi detto. Con un po' di fatica e varie perifrasi gli ho spiegato cosa intendessi e poi siamo partiti. Nei giorni seguenti, ripensando a quello che era successo, soprattutto alla faccia di Graham, e collegando il mio innocente "ride" al corrispettivo inglese della nostra "cavalcata" (con chiaro riferimento sessuale) ho capito la mia gaffe. Solo recentemente ho scoperto che "ride", come l'ho usato io, altro non è che il corrispettivo AMERICANO dell'inglese "lift" cioè "passaggio", appunto. Adesso il signor, anzi mr Nelson, penserà che il mio vicino voglia fare una cavalcata con lui, ma almeno io sono in pace con me stesso e con l'inglese.
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