mercoledì 11 marzo 2009

Quella porcellana di Marco Polo.

Perchè la mia professoressa di Lingua Tedesca continui a raccontare strani aneddoti sull'etimologia di parole italiane rimane tutt'ora un mistero. Tuttavia dà lo spunto per diversi interventi sul blog. L'aneddoto di oggi riguarda la volgarità intrinseca nella parola "porcellana". Quando Marco Polo, giunto in estremo oriente, venne per la prima volta a contatto con questo materiale squisitamente lavorato, e si trovo dunque con la necessità di dargli un nome "occidentale", fece il paragone con l'unico materiale altrettanto sottile e pregiato che conoscesse: la madreperla. Vi stupirà, ma al tempo di Marco Polo la madreperla non si chiamava madreperla, ma porcellana, appunto. E perchè si chiamava così? Da cosa derivava il nome? La madreperla si ricavava da un particolare tipo di conchiglia, di cui non oso pronunciare il nome scientifico e lasciando questo compito a chi di scienze si occupa (leggi "Galfrejus") e il cui nome scientifico tuttavia non ci interessa. Ci interessa invece il suo nome volgare, in tutti i sensi. Pare infatti che questa particolare conchiglia ricordasse ai Romani, chissà perchè poi, un organo genitale femminile. E indovinate voi come si diceva "organogenitalefemminile" in latino? Esatto, state diventando dei perfetti linguisti. Infatti in latino l'equivalente volgare è "porcella". Risalite al contrario la catena e ricostruirete la storia della porcellana... certo che da Marco Polo chi se lo aspettava? Io credevo fosse una persona seria.

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