Stupiti da questo accostamento? Non dovreste, ma se non lo siete, probabilmente non lo siete per i motivi sbagliati. Starcraft 2, probabilmente uno dei giochi più attesi dell'universo, ha finalmente visto la luce (solo il primo capitolo su tre però, non vorremmo mai esagerare), proprio martedì scorso, in tempo per accompagnarci nelle lunghe giornate e nottate di agosto. Almeno nelle intenzioni degli sviluppatori. Tuttavia il collegamento fra Starcraft e le vacanze non è questo, e a dirla tutta l'accostamento era un mero espediente per parlare di entrambe le cose in un unico post. Partiamo dalla più importante, ovviamente, e non mi si venga a parlare di priorità: le vacanze. Come ogni anno, anche in questo 2010 il blog è stato un po' trascurato, forse, a volte molto seguito, a volte lasciato un po' a se stesso, ma in ogni caso, come ogni anno, ora si prende un mesetto di vacanza, quindi vi lascerò domani con la "frase del mese" e ci rivedremo a settembre, salvo comunicazioni urgenti (ho sempre sognato di annunciare la fine del mondo - anche se poi non ci sarebbe nessuno a leggerlo. Ma mettete che una parte sperduta della popolazione mondiale si salvi e regredisca a uno stato primitivo, risalga la scala evolutiva fino a ripopolare la terra e a dominare nuovamente le scienze, trovi un computer, riesca ad analizzarne i dati e scopra dal blog NFSR cos'è successo ai propri antenati in un tempo ormai leggendario? Forse dovrei anche cancellare contestualmente la cronologia di internet, però). Passiamo a Starcraft 2, che un po' come Matrix 2, in effetti, potremmo chiamare Starcraft Reloaded. Perchè? Perchè tanto si è detto e tanto si è discusso su questo gioco prima dell'uscita, e tanto se ne parlerà anche ora, ovviamente, ma una cosa è sempre stata chiara a tutti: SC2 non sarebbe stato un gioco nuovo, qualcuno (compreso il sottoscritto) si è azzardato addirittura a dire che sarebbe stato un gioco già "vecchio" all'uscita. E così è. Ovviamente il fatto che sappia di "vecchio" è una mia opinione, ma il gioco è fermo lì, al 1998. Non nella grafica, molto ben curata e, questa si, gaudente di un restyling che ammoderna un po' tutto. Non nella fisica, che gestisce bene le esplosioni, i proiettili (e come dimenticarsi delle "ginocchia", grandiosa rivoluzione che permette alle unità di scalare i dislivelli del terreno). Ma nell'animo, nella struttura di gioco che non ha mutuato, copiato, preso ispirazione da nessuno strategico "moderno" ma è rimasta esattamente identica a quella del gioco originale. Ora, qualcuno potrebbe dire che, coraggiosa o folle, la scelta sia stata ponderata e apprezzabile, coerente con la saga, anche se vagamente retrò, e non ci sarebbe niente di male. Qualcuno potrebbe ovviamente dire che lo stile più frenetico e incentrato all'azione degli RTS moderni come quelli di THQ (leggi Dawn of War e Company of Heroes), che de facto dettano il passo nel genere, gli piace di meno, o affatto, e che preferisce un approcio ormai tranquillamente definibile come "classico" - e 12 anni nel mondo dei videogames sono davvero tanti. Nussuno però può assolutamente dire che non se lo aspettasse, perchè le premesse erano quelle e quelle erano le intenzioni annunciate della Blizzard. Perciò prima di andare avanti a leggere (ho sempre sognato scriverlo!) sappiate che se ormai (e parlo ai giocatori di vecchia data - chi gioca da meno di 10 anni probabilmente neanche sa di cosa io parli) il vostro gusto per gli RTS è andato oltre a quello di stampo Age of Empire "costruisci il cittadino, mandalo a raccogliere le risorse, accumula le risorse, costruisci un grosso esercito, vai all'attacco" in Starcraft 2 non trovete pane per i vostri denti, anzi, quel pane lo troverete un po' duretto e ammuffito. SC2 si presenta innanzitutto dietro a un paravento, quello del nuovo Battle.net, di cui non parlerò qui, ma che, almeno sulla carta, dovrebbe essere un ottimo supporto per i giocatori dei titoli Blizzard più recenti (diciamo da WoW in poi - e in quel "in poi" Galfrejus legge speranzoso un "Diablo 3"). L'interfaccia che ci si presenta a questo punto non è facilmente scindibile: siamo ancora in Battle.net o già in SC2? Tutto è minimalista, ma funzionale. Possiamo accedere indifferentemente ai servizi di Battle.net o alle funzionalità di gioco di SC2 all'interno della stessa interfaccia, e a costo di voler sembrare pignoli, per quanto comodo sia il tutto, l'impressione che dà è quella di un gioco chiaramente votato ad un'esperienza multigiocatore. E' anche questa una cosa di cui stupirsi? Assolutamente no, il gioco originale è tutt'ora uno dei più giocati online al mondo, tanto che, a quanto pare, alla comunità videogiocatrice sudcoreana, la più attiva, sfegatata e accanita nello specifico, SC2 viene regalato dalla Blizzard (a patto, ovviamente, di possedere un account attivo di World of Warcraft). Tuttavia tutto concorre verso il punto che mi preme far risaltare. Sulla campagna single player non mi soffermo a lungo. Questo primo atto segue le gesta del caro vecchio Jimmy Raynor, ora ribelle e terrorista che cerca di abbattare l'oppressivo regime dell'Imperatore Mengsk. Le missioni non sono più strettamente lineari e possono essere affrontate secondo la preferenza del giocatore (un po' come succede in Dawn of War 2, unica concessione al genere). La trama - e di conseguenza i filmati d'intermezzo - sono ovviamente una parte importante dell'esperienza di gioco, come d'altronde lo sono sempre stati nei curatissimi titoli Blizzard. Le missioni sono sì varie, ma ripropongono quasi costantemente le stesse meccaniche, e probabilmente non potrebbe essere altrimenti. Il vero cuore del gioco, intanto, è nel multiplayer. Per chiunque abbia giocato a WoW il sistema risulterà familiare, ricalcando in parte quello delle Arene del colossale MMORPG della Blizzard. Il giocatore ha i suoi progressi registrati e monitorati, ascendendo o cadendo all'interno dei vari gironi in cui sono strutturate le varie modalità di gioco (2v2, 3v3, ecc.) e proprio come in WoW si ha la possibilità di creare una squadra permanente con cui affrontare l'agguerritissimo popolo della Rete. Il sistema, si spera, funziona, e farà la gioia degli appassionati del primo gioco. Ed eccoci tornare a bomba al punto di cui sopra. In caso ancora non fosse chiaro questo nuovo e brillante diamante di casa Blizzard ha un solo (forse insormontabile) difetto: difficilmente può essere definito un gioco nuovo, ma più che altro ci troviamo di fronte a un remake dell'originale. E un remake costoso, aggiungerei, perchè, almeno io, se non alla paura di non trovare più nessuno con cui giocare online, non imputerei ad altro, al momento attuale, l'esborso di 60 euro per un gioco uguale a uno che possiedo già e che ha giovato di 12 anni di patch e bilanciamento.
sabato 31 luglio 2010
domenica 25 luglio 2010
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sabato 24 luglio 2010
Roba da cani.
Sta venendo fuori una nuova moda: quella delle gelaterie per cani. La prima è stata aperta in Florida qualche anno fa, e, recentemente, l'ennesima è stata inaugurata sulla riviera romagnola. Di cosa si tratta? Proprio di quello che il nome suggerisce: gelaterie specializzate in prodotti per il miglior amico dell'uomo. Il gelato che mangiamo noi, infatti, fa male ai cani, e quindi si è reso necessario (ma lo è davvero? A voi l'ardua sentenza) un prodotto apposito per loro, che non contenga lattosio e saccarosio, sostituito dal fruttosio. Il primo a produrlo in Italia, a quanto pare, è stato un mastro gelataio di Celle Ligure, che ora vende anche il suo prodotto online (http://www.icerock.it/iceBau.htm). Ora aspettiamo fiduciosi la tabaccheria per gatti, perchè il mio Pucci non vive senza il suo cubano.
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domenica 18 luglio 2010
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venerdì 16 luglio 2010
Un addio esplosivo!
E' successo (pare) in Russia. Una donna ha scoperto che il convivente voleva lasciarla per tornare dalla prima moglie, e non l'ha presa molto bene. Tuttavia, essendo la vendetta un piatto che va consumato freddo, ha deciso di fargliela pagare a modo suo. Innanzitutto ha proposto al quasi-ex amante di mangiare un'ultima cena insieme. Dopo averlo fatto ubriacare e mentre questi dormiva, la donna ha legato una serie di petardi al pene dell'uomo e li ha accesi. Allarmati dallo scoppio i vicini hanno chiamato la polizia che è subito intervenuta portando l'uomo in ospedale, dove adesso lotta fra la vita e la morte a causa delle gravissime ferite subite, e la donna in carcere dove dovrà rispondere delle... pene dell'ex.
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domenica 11 luglio 2010
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sabato 10 luglio 2010
Warhammer Fantasy Battle, 8a Edizione.
Anche se probabilmente non è il sistema di gioco Games Workshop preferito dalla maggioranza degli NFSR, Warhammer Fantasy è comunque una parte molto importante dell'hobby. In più una favoleggiata rassomiglianza con il sistema più semplice e snello (ed è proprio la famigerata legnosità di WHFB che ha sempre fatto storcere un po' il naso ai normalmente più dinamici NFSR) di Guerra dell'Anello non faceva che rendere più appetibile l'uscita di questa nuova edizione del wargame da tavolo probabilmente più giocato al mondo, l'ottava. Nonostante ci stessimo già giocando da un paio di settimane, solo oggi è uscito finalmente il regolamento, un imponente tomo di 528 pagine. Ecco le prime impressioni di chi vi scrive, spero di poterle fare seguire da quelle degli altri NFSR. Senza stare a riassumere tutti i cambiamenti occorsi, la maggior parte dei quali troverete discussi ampiamente sui forum online, penso di poter sintetizzare la nuova versione del gioco con tre parole: casualità, brutalità, massacro. In ordine: casualità, perchè nonostante ora alle unità sia concessa una flessibilità e una mobilità maggiore rispetto a prima, il numero di test e parametri da controllare per mantenere la linea di battaglia è aumentato, rendendo possibile che un unità di Spadaccini imperiali carichi al secondo turno un'unità di Sanguinari di Khorne e vinca, ma anche che una disciplinatissima unità di Nani non riesca a riorganizzarsi abbastanza velocemente da evitare una devastante carica sul fianco da parte di una manciata di Predoni del Chaos a cavallo; brutalità, perchè i combattimenti ora sono molto più sanguinosi di prima, si effettuano molti più attacchi e ogni scaramuccia promette di essere un bagno di sangue per entrambi i contendenti; massacro, perchè ora non c'è nessun modo per poter tenere al sicuro le proprie unità - con i capricci dei venti della magia, per esempio, un mago di primo livello, un tempo innocuo, può letteralmente polverizzare un'unità avversaria (o alleata!) composta da diverse decine di creature. In conclusione, questa nuova edizione non scalzerà di certo il posto che il 40k o la Guerra dell'Anello occupano nella mia personalissima lista di preferenze, ma risulta per certi versi molto più nelle mie corde rispetto alla versione precedente, proprio per le tante caratteristiche che da questi due giochi ha mutuato.
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domenica 4 luglio 2010
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sabato 3 luglio 2010
Ma su Steam c'è una versione crackata di Max Payne 2?
Come i nostri attentissimi lettori sapranno, sempre più spesso gli NFSR si appoggiano a Steam, la piattaforma multifunzione di Valve. In questo periodo, poi, una serie di offerte e promozioni eccezionali ci ha colpito favorevolmente (il sottoscritto in particolare!). Una delle tante offerte di cui ho usufruito è stata quella che proponeva il pacco Max Payne + Max Payne 2 a meno di quattro euro. Sono giochi un po' vecchiarelli (e infatti risolvere i problemi di compatibilità con i moderni SO non è stato facilissimo), ma, specialmente il primo, indimenticabili capolavori del genere, con un seguito (si spera) imminente - e preferisco sorvolare sulla triste fine che hanno fatto le versioni inscatolate che possedevo, una fine comunque più onorevole del Codex Eldar di Uryiel (ma questa è un'altra storia). Ad ogni modo, ho divorato il primo in una manciata di ore e poi mi sono gettato a capofitto nel secondo (che, ahimè, è quasi finito pur'esso!). La nuova interfaccia di Steam visualizza le ultime novità relative a ogni videogioco che si selezioni nella Libreria. Ovviamente sono rimasto sorpreso nel vedere che un gioco uscito nel 2003 (il 2°) avesse una "notizia recente" risalente al 12 maggio di quest'anno. Ho proseguito nella lettura ed ecco il succo della notizia: Kotaku (il famoso sito di videogames) scrive che diversi suoi lettori gli hanno indicato un particolare post sul forum della Valve in cui un utente afferma che aprendo con il blocco note l'eseguibile della versione di Steam di Max Payne 2 questi sembri terribilmente simile a una vecchia crack no-cd comparsa su internet, ovviamente con scopi non propriamente leciti, molti anni fa. Addirittura, oltre al peso dei due file, quasi identico, sempre aprendoli con il blocco note, in entrambi è presente oltre qualunque ragionevole dubbio la firma del gruppo di pirati informatici che aveva in primo luogo creato la crack - tali Myth, nella notizia originale le foto http://kotaku.com/5537223/is-that-a-cracked-version-of-max-payne-2-on-steam. Ovviamente, essendo principalmente un servizio di digital delivery, Steam vende giochi in versione digitale, senza scatola e, quindi, senza cd. Il primo sospetto, legittimo, è che, avendo qualcuno già fatto il lavoro per loro e gratis, i ragazzi di Rockstar, o chi per essi, abbiano preso la crack già esistente, apportato (forse) le minime modifiche del caso e impacchettato la versione digital delivery del gioco. Il che, se il tutto funziona e senza noie, non costituisce un grosso problema, almeno in apparenza. In realtà i problemi ci sono, e non di natura informatica: utilizzare un prodotto della comunità online per fini commerciali non è una novità nel mondo dei videogiochi MA, solitamente, anche per quello che qualcuno potrebbe chiamare rispetto professionale (pur se ultimamente questo concetto è stato lasciato ampiamente alle ortiche), quando uno sviluppatore lo fa, cita e ringrazia lo/gli appassionato/i che ha/hanno contribuito con il suo/loro lavoro (non retribuito). Quelli di Rockstar, o chi per essi, non l'ha fatto. Ma avrebbe davvero dovuto? Diventa difficile combattere attivamente la pirateria informatica ringraziando poi pubblicamente un gruppo di pirati per un lavoro fatto (con scopo chiaramente illegale, non ci prendiamo in giro dicendo che le crack servono solo a chi possiede un gioco e non ha voglia di mettere il cd nel lettore ogni volta). Ovviamente tutto, firma evidente compresa, è frutto di supposizioni, per quanto ragionevoli, ma l'interrogativo morale rimane.
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KidneyMagno
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