sabato 31 dicembre 2011

La Valle dei Teschi.

Il possente Arcimago Telehedrass, guidato dai venti della magia, giunse infine al limitare della Valle dei Teschi. La marcia forzata attraverso le distese desolate delle Terre dei Troll era stata logorante per gli Elfi, ma il premio ultimo, la scheggia della Spada di Aenarion che pareva essere seppellita proprio qui, in fondo alla valle, fra le due grottesche strutture incrostate di sangue rappreso, valeva bene la fatica. L'equipaggio della Scaglia di Drago che l'aveva accompagnato nella marcia verso l'interno dal Mare degli Artigli e le sue impassibili guardie del corpo iniziarono a scendere nella valle. L'aria era satura di magia, qualcosa di davvero portentoso era seppellito in questo luogo, scheggia della spada di Aenarion o altro. Non c'era tempo da perdere, i barbari che avevano iniziato a inseguirli poco dopo aver superato le rovine di Alrham si stavano avvicinando, e Telehedrass sentiva che anche qualcun'altro stava giungendo.
Il subdolo Stregone Remuas era riuscito nell'impresa impossibile di convincere un'intera tribù di barbari e i loro padroni del Chaos che Khorne in persona aveva mandato lui (un mago!) a guidarli. Il passaggio della schiera degli Elfi era sembrata una benedizione: dove si sente più a suo agio un norsmanno, per giunta adoratore del dio dei teschi, se non nel cuore della battaglia? Sopraffare l'esiguo manipolo di orecchie a punta l'avrebbe aiutato a stringere la presa sulla tribù. Una forte sorgente magica si era destata dinnanzi agli Elfi, che avevano proseguito decisi in quella direzione. Forse, oltre alla battaglia, avrebbe trovato dell'altro.
Lu'cvq il Magnifico, guidato da una visione del grande dio Tzeench, si stava recando in pellegrinaggio presso la sacra Valle dei Teschi, dove le due Torri del Sangue avevano visto un tempo un grande scontro fra gli dei. I suoi dorati guerrieri marciavano adoranti con lui, pronti a rendere omaggio agli dei in quel luogo blasfemo.
Mhaur Barbanera necessitava solo più di pochi ingranaggi e rune per completare la sua ultima grande invenzione, l'Ariete a Vapore del Minotauro. Pareva che nella Valle dei Teschi secoli prima fosse precipitato un dirigibile dei suoi tre volte maledetti cugini: forse qualcosa di utile ancora giaceva lì, in ogni caso controllare non costava nulla. O forse si? Qualcosa di era destato nella Valle dei Teschi e altre presenze convergevano in quel luogo. Se le cose avessero preso una brutta piega, non avrebbe esitato a ritirarsi.
Telehedrass accolse la congiuntura estremamente sfavorevole con un sospiro profondo. Tre eserciti, provenienti da altrettante direzioni, si erano affacciati ai bordi della valle, sul viso di ognuno dei comandanti e dei soldati si leggeva lo stupore, prima, e poi l'insaziabile voglia di sangue di ogni guerriero. Composto un quadrato di picche e spade, gli Elfi si prepararono a combattere. I primi a lanciarsi ululanti contro i nemici furono, ovviamente, i barbari di Remuas. La cavalleria pesante attraversò il lato settentrionale della valle per intercettare i Nani del Chaos e le loro micidiali macchine da guerra, mentre la fanteria si gettava lungo i pendii della valle verso gli Elfi al centro. Mhaur tenne fede ai propri propositi, sconfitti e mandati in rotta i cavalieri del Chaos, lo stregone lanciò un potente incantesimo di teletrasporto e lui e i suoi guerrieri scomparvero dal campo di battaglia. Avrebe sempre potuto tornare in seguito. Intanto la lotta furibonda al centro stava diventando un massacro: infuriati dalla magia sanguigna che permeava la valle i barbari di Remuas si lanciarono indistintamente contro gli Elfi e i guerrieri di Lu'cvq uccidendo e venendo uccisi in gran numero (ma d'altronde Khorne è contento così!). Il bagno di sangue onorò il nome del luogo, e morti e morenti ricoprirono in breve il campo di battaglia. Remuas fu il primo degli eroi a cadere, raggiunto da un colpo di spada mentre tentava di fuggire dal campo. I suoi uomini, rimasti a combattere, furono uccisi fino all'ultimo, seguiti a breve dagli ultimi Elfi che ancora combattevano circondati da ogni lato da nemici urlanti. Telehedrass fu l'ultimo a cadere, molti nemici morti ai suoi piedi ma ancora troppi guerrieri di Lu'cvq che lo attaccavano da ogni dove. Alla fine del massacro il pellegrinaggio di Lu'cvq regnava incontrastato sulla Valle dei Teschi. Solo un cavaliere elfico era sopravvissuto e si allontanò verso ovest nella notte sopraggiunta.

domenica 25 dicembre 2011

Frase della settimana

Buon Natale a tutti dagli NFSR!

giovedì 22 dicembre 2011

Torneo 40k.

Ieri la Liut e la Falange Taurinense hanno organizzato insieme un torneo serale ovviamente a coppie. Trentasei partecipanti e ben 170 euro di premi hanno incorniciato questa piacevole serata di partite tranquille e divertenti (anche se, non importa quanto tu possa promuovere la rilassatezza in un torneo, ci sarà sempre chi ha solo l'obbiettivo di vincere a qualunque costo). Io e Hippie, con una corazzatissima lista da 27 Terminator (15 dei Cavalieri Grigi io e 12 dei Lupi Siderali lui) abbiamo agilmente, e cioè con molta fortuna dalla nostra parte, superato una coppia di Angeli Oscuri e Angeli Sanguinari e per pochissimo non siamo riusciti ad andare oltre al pareggio nella seconda e ultima partita contro Space Marine e Lupi Siderali, guadagnando comunque una rispettabile e soddisfacente quinta posizione, addolcita poi dal premio come coppia più babbonatalosa, essendoci presentati entrambi completamente vestiti da Babbo Natale! Uryiel e Galfrejus, dal canto loro, con un'agguerrita lista di Guardia Imperiale e Eldar, hanno seppellito una coppia di Angeli Sanguinari nella prima partita, per poi arenarsi giustificatamente contro Eldar Oscuri e Demoni, in particolare contro un Tessifato particolarmente ostinato e deciso a non morire, guadagnando infine una 10a (?) posizione.

domenica 18 dicembre 2011

Frase della settimana

"Why doesn't anyone ever listen to me?"



(Leon S. Kennedy)

mercoledì 14 dicembre 2011

Non c'è due senza tre...

... e il quattro vien da sè! E' incredibile, oggi gli NFSR compiono quattro anni! Un augurio e un grazie di cuore a tutti i miei amici che durante questi 1461 giorni mi hanno sopportato, hanno gioito e sofferto con me, ma soprattutto hanno partecipato in vari modi e misure alle tante, eterogenee e folli attività di questo fantastico gruppo un po' sconclusionato ma affiatato e vitale! Iniziamo poi, oggi, la solita carrellata di auguri perinatalizi che ci accompagnerà fino alla Befana. Auguri e lunga vita agli NFSR! Niente Fronzoli, Solo Requiem!

domenica 11 dicembre 2011

Frase della settimana

"You tried your best and you failed miserably. The lesson is, never try."



(Homer Jay Simpson)

La riconquista di Lauretum.

La guerra era scoppiata all'improvviso. Nel giro di poche ore dall'esplosione del bastione 22 le difese di Lauretum erano state messe a tacere. Cosa volessero i Necron dalla periferica cittadina imperiale era, come ogni cosa riguardante questa razza, aldilà della comprensione umana. Tuttavia nessun atto di aggressione nei confronti dell'Imperium resta impunito, e la giusta risposta non tardò ad arrivare: guidate dalla famosa Inquisitrice dell'Ordo Xenos Helynna Valeria, le forze imperiali stabilirono una serie di obbiettivi primari e si prepararono all'attacco in meno di una settimana. Stando alle immagini aeree catturate da una pattuglia di Lightning, i Necron si erano attestati in città ma presidiavano solo parzialmente le fortificazioni esterne. Il primo passo per la riconquista della città, dunque, sarebbe stata l'occupazione da parte della Guardia Imperiale delle fortificazioni per stabilire una buona testa di ponte sul lato occidentale della città. Intanto una squadra di Fanti Scelti avrebbe dovuto infiltrarsi lungo il lato sud di Lauretum e prendere il controllo delle batterie antiaeree sul promontorio dell'Hydra. Dalle immagini sembravano in ottimo stato e, se lo si fossero rivelate anche nella realtà, avrebbero potuto essere usate per coprire l'avanzata da sud-est di un plotone meccanizzato di fanteria pesante della Guardia, la stoccata finale verso la piazza della basilica, il cuore di Lauretum. Nel frattempo le forze della Santa Inquisizione avrebbero fornito supporto aereo e terrestre con un gruppo d'assalto aviotrasportato. L'attacco cominciò poche ore prima dell'alba. Con il fianco sinistro coperto dall'impareggiabile potenza di un Baneblade, il 1° e il 2° Plotone dell'8a Compagnia, 426° Cadiano, si lanciarono attraverso la breccia nelle fortificazioni causata dall'esplosione del bastione 22. Attaccate furiosamente dalla città e dai bastioni meridionali, le Guardie Imperiali riuscirono a malapena a raggiungere le linee difensive, mentre la maggior parte dei soldati veniva spazzata via dal'impietoso fuoco degli Immortali e dalla terrificante transmogrificazione di quella che sembrava la statua di un glorioso eroe dell'Imperium e invece si rivelò essere l'ingannevole scheggia di un dio stellare. Lo C'tan imperversava fra le Guardie che sembravano incapaci di causarvi qualsiasi tipo di danno, gli Immortali nei bastioni a sud avevano facilmente respinto l'assalto del 2° Plotone, la forza di Fanti Scelti che doveva riconquistare le postazioni antiaeree era stata spazzata via dopo essere solo riuscita a disabilitare un vascello xeno e addirittura il possente Baneblade iniziava a subire danni dai colpi provenienti dalla città: l'assalto su Lauretum sembrava destinato a fallire prima ancora che le forze imperiali avessero posto piede nell'abitato. Ma a questo punto entrarono in gioco le forze dell'Inquisizione. Precedute da un bombardamento fumogeno che schermava, almeno per il momento, l'avanzata sulle fortificazioni dal fuoco delle forze in città, i Vendetta e i Valkyrie dell'Ordo Xenos arrivarono rombando sul campo di battaglia. L'Inquisitrice Valeria e una Squadra di Epurazione della Guarnigione della Morte si lanciarono coi paracadute gravitazionali, pronti a compiere il proprio dovere e a distruggere gli alieni. Il primo a cadere fu lo C'tan, ditrutto dalle precise raffiche dei Requiem Astartes. Mentre i Marine attaccavano la scheggia del dio, Valeria identificava i bersagli per la seconda arma del suo arsenale: risvegliato dal sonno criogenico su uno dei Valkyrie che intanto si era posato nello spiazzo davanti alle fortificazioni, un letale assassino Eversor attraversò come un fulmine lo spazio che lo divideva dai bastioni meridionali e si lanciò in mezzo ai tetri difensori. Sotto la spinta dei rinforzi, le poche Guardie rimaste del 1° Plotone riuscirono finalmente ad attestarsi lungo le linee di difesa, mentre i sopravvissuti del 2° approfittavano della scia di morte e distruzione lasciata dall'Eversor per raggiungere e conquistare il valico del Teschio a sud-ovest, assicurandosi così la via d'accesso meno pericolosa per i rimpiazzi. Essendo fallita la missione delle forze speciali della Guardia, il Plotone Meccanizzato in arrivo da sud-est rischiava di attaccare la città ancora saldamente in mano ai Necron senza alcun tipo di copertura. Prima di avanzare lei stessa sulle fortificazioni, dunque, Valeria dirottò la sua forza aerea verso il cuore della città, conscia di correre il concreto pericolo di rimanere senza alcun mezzo per poter scappare in caso di fallimento. I Valkyrie, difatti, iniziarono a cadere, ma il fuoco di supporto e la mera distrazione che fornirono fu più che sufficiente ai Kaserkin per completare l'avvicinamento e attaccare con decisione i Necron, che ora si trovavano a dover combattere su due fronti. Solo una vasta unità di Guerrieri proteggeva ancora implacabile la piazza della basilica. La basilica di Lauretum era famosa in tutto il settore per la bellezza dei suo affreschi e per la sua riconquista il Cardinale Torwaechter in persona aveva sovvenzionato Valeria in ogni modo possibile, compreso il permesso di schierare ben dieci Arcoflagellanti. Le folli macchine omicide furono rilasciate dall'ultima cannoniera Vendetta ancora operativa ai margini della piazza. Gli eretici in cerca di redenzione si lanciarono contro i Necron ignorando il torrente di fuoco in arrivo e quando le due linee si scontrarono l'esito della battaglia era già stato deciso. I pochi Necron rimasti nei quartieri settentrionali, consci di aver subito troppe perdite per poter continuare la battaglia, si ritirarono nel silenzio della notte che intanto era sopraggiunta. Al mattino Lauretum, o quello che ne restava dopo la battaglia, era di nuovo in mano all'Imperium.

domenica 4 dicembre 2011

Frase della settimana

"Fear me, for I am your apocalypse."


(Modus Exectus - Clade Eversor)

Il riscatto dell'Eversor.

Da tempo umiliato e relegato in una posizione di secondo piano, il povero assassino Eversor ha dovuto sempre subire in silenzio la derisione dei giocatori di Warhammer 40000. Presomi particolarmente a cuore il destino di questo povero modello, ho in diverse occasioni buttato 130 punti della mia lista di Cavalieri Grigi per includerlo e sperare, ogni volta, che finalmente potesse concludere qualcosa di buono. Ovviamente non è mai successo e, sebbene la sua fazione abbia spesso vinto, il poveretto non è mai arrivato a fine partita ed è spesso morto in maniera ridicola in mezzo al campo di battaglia. Stessa sorte che, pareva, era destinato a subire anche oggi, quando, nel corso del torneo a coppie del nostro negozio GW locale, è stato impietosamente abbattuto da un colpo di Cannone a Rotaia durante il secondo turno della prima partita. Non ho però desistito e, finalmente, nella seconda partita, l'Eversor ha infine svettato. Gi avversari avevano conquistato un obbiettivo al centro del tavolo, occupandolo con una squadra tattica e Pedro Kantor, Maestro Capitolare dei Magli Scarlatti. L'Eversor e balzato fuori dalla copertura e ha attraversato il campo sotto un torrente di fuoco Requiem. Alla fine è riuscito a balzare sui nemici sterminandoli tutti in due sanguinosissimi turni di corpo a corpo e redimendo, infine, il suo nome. Nella partita successiva ha ucciso niente meno che Santa Celestina, per poi soccombere sotto una marea di attacchi di Arlecchini, non senza averne portati diversi all'inferno con se. Per quanto riguarda il torneo, un pareggio alla prima partita, una vittoria clamorosa nella seconda e un ulteriore pareggio al tavolo uno nell'ultima hanno piazzato me e Galfrejus al 6° posto, posizione che a quanto pare ci è cara e da cui non ci schiodiamo.