domenica 29 aprile 2012

Frase della settimana

"Resisto e tiro." 

(Mastro Ingegnere Helcourt - ultime parole)

venerdì 27 aprile 2012

Gli ultimi istanti dell'Ingegnere Helcourt nel Vecchio Mondo (prima di vederlo dallo spazio, sogno di una vita).

E' difficile immaginare una giornata peggiore per un rinomato Mastro Ingegnere della Scuola di Ingegneria Imperiale (famoso, tra le altre cose, per aver inventato un rudimentale modello di estintore su richiesta di un tale Thyrus Gormann con il vizietto della piromania) di quella che finisce, in realtà abbastanza presto - per le 3 del pomeriggio, sotto le zampe di una Chimera di Montagna, anche parecchio brutta. Per aggiungere beffa al danno, era pure iniziata bene, avendo ricevuto l'autorizzazione a un'esercitazione di tiro con un intero treno d'artiglieria presso la vecchia cava appena conquistata dall'eroico e mai abbastanza lodato Generale Vermar Holmbec. Risulta ora evidente che quegli orrendi Uominibestia non hanno digerito lo scambio unilaterale proposto dal Generale e neanche qualcos'altro, a giudicare dall'alito di questa Chimera. Dall'inizio dell'attacco delle orride creature non è passato molto prima che il 5° Squadrone della Guardia del Reik, avvertito dalle staffette di presidio, giungesse in tutta la sua scintillante possanza a salvare il povero Helcourt. Ancora meno è passato prima che i cavalieri si accorgessero di non aver portato nessuno per salvare loro, mentre un quintetto ben assestato di Minotauri li faceva a pezzi. Ora solo il valente e inarrivabile Generale Holmbec continua a svolazzare leggiadro per il campo di battaglia in sella al suo splendido pegaso bianco, ma, a onore di Helcourt, l'Ingegnere non ha mosso un muscolo per scappare, anche se essere schiacciato da 8000 chili di Chimera di Montagna lo rende effettivamente difficile. Prima di spirare gli sovvengono le parole di suo padre: "Fai l'Ingegnere, girerai il mondo..."

domenica 22 aprile 2012

Frase della settimana

"Always the shit closest to home that hits you the hardest."

(Marcus Fenix)

sabato 21 aprile 2012

Gears of War 3: finale esplosivo o cocente delusione?

Unendo le forze ancora una volta (la terza, ovviamente), Galfrejus ed io abbiamo terminato anche l'ultimo capitolo della saga di Gears of War. Con stupore, prima di averci giocato, ne avevo accolto la candidatura a "gioco delusione dell'anno". Le aspettative per la conclusione annunciata di una delle due saghe caratteristiche della console di casa Microsoft (insieme ad Halo), erano effettivamente abbastanza alte, ma tradirle, con una base narrativa tutto sommato solida e una giocabilità consolidata, sembrava difficile. Possiamo ora dire che dal punto di vista della giocabilità Epic Games non delude, ma dal punto di vista della trama lo fa eccome, e non paiono esagerate le parole dello Story Producer della saga di Dead Space, Chuck Beaver, secondo il quale "Gears of War contiene violazioni oltraggiose e violente alle basi di una storia. (...) È letteralmente la peggiore narrazione dei videogiochi." Secondo molti pareri, dopo la trama semplicistica ma funzionale del primo episodio, pur con le contraddizioni e l'artificiosità di alcuni passaggi, Epic fa il passo falso di prendersi troppo sul serio e forzare una trama più articolata all'interno di uno sparatutto (e ricordiamo, qualora ce ne fosse bisogno, le immortali parole del vate John Carmack: "Story in a game is like a story in a porn movie. It's expected to be there, but it's not that important"). Gears of War 2 sopravvive al processo, e risulta anche piacevole, facendo generose concessioni in diversi punti, fra cui il finale. Gears of War 3, almeno a parere di chi vi scrive, invece non ce l'ha fatta. Il rapido susseguirsi di sequenze superomistiche e drammatiche senza reali nessi logici, le forzature imponenti e le contraddizioni interne conducono il giocatore verso un finale che si spera rivelatorio, ma che invece, purtroppo, collassa sotto il peso della trama male articolata e, invece di spiegare qualcosa, pone solo ulteriori dubbi. Epic Games, madre di capolavori come Jazz Jackrabbitt e Unreal - giusto per citare i suoi figli prediletti - e autrice di un titolo in grado di rivoluzionare un genere e instaurare nuovi punti di partenza che oggi ci sembrano imprescindibili, come la salute autorigenerante o il sistema di coperture, delude così i giocatori con il capitolo conclusivo della sua saga di maggior successo? In realtà no. Perchè mentre la trama di cui si è parlato fin'ora è accessoria (come ricorda Carmack), l'ossatura del gioco è robusta, e Gears of War 3 è la summa dei due capitoli precedenti, duro, moderatamente difficile (anche se a volte si scende nel frustrante), sanguinolento, brutale e divertente da giocare. I colori più accesi e pastellosi ringiovaniscono l'Unreal Engine 3 e il gioco risulta decisamente piacevole visivamente, facendo dimenticare l'oscurità e il male agli occhi dei primi due. Il sistema di coperture è al suo apice, con la maggior parte dei ripari che presto crolla sotto i colpi dei nemici e ci costringe a spostarci in continuazione senza smettere di sparare. I checkpoint, infine, croce di alcuni punti dei primi due titoli, sono generosi ma giusti e non costringono quasi mai a rigiocare lunghi passaggi. Dunque Gears of War 3 è il finale esplosivo che tutti aspettavamo o la cocente delusione che ci è stata descritta? Se avete giocato la saga per seguirne la trama (e il padre di Doom non approva), la delusione sarà intensa, se invece state "solo" giocando a uno sparatutto in terza persona di razza avrete pane per i vostri denti.

domenica 15 aprile 2012

Frase della settimana

"Remember, Sally, when I promised to kill you last? I lied!"


(John Matrix)

venerdì 13 aprile 2012

Sangue nelle Malelande (3)

Si è concluso il secondo mese di campagna nelle Malelande. Ecco il rapporto del valente Holmbec ad Altdorf.



Mio signore, mi duole informare Altdorf che le cose nelle Malelande non vanno affatto bene. Ecco i fatti:
Attraverso una rete di gallerie sotterranee gli infidi Elfi del famigerato Principe Ombra Uryiel sono emersi nelle sale sotterranee della fortezza esterna di Barak Varr, cogliendo di sorpresa le forze del Re Morgrim, che ancora si riprendevano dall’assedio del mese scorso, e le hanno completamente spazzate via. Il Re e la sua guardia personale sono riusciti a stento a respingere gli Elfi fuori dalla fortezza e a chiudere i cancelli. Intanto un’armata di Goblin ha invaso i territori nanici a est e ha resistito al contrattacco dello Sventrademoni Dwurryl, pur non riuscendo ancora a stabilire il controllo della zona.
Sempre attraverso la sopracitata rete di gallerie sotterranee, l’armata scheletrica della Regina Anek ha invaso i territori degli Orchi. I pelle verde di Andrakrak sono accorsi a difendere i propri confini ma, a causa dell’impossibilità dei nostri esploratori nell’infiltrarsi in profondità nel territorio orcheso, non abbiamo informazioni sul risultato della battaglia. Tuttavia i rapporti delle staffette sul ritorno dell’armata di Anek nei propri territori fra presupporre una vittoria degli Orchi. Pare inoltre che gli Orchi nella zona, condotti dalle visioni distorte dei loro sciamani, stiano erigendo un imponente idolo ai loro dei perversi. Guidati dal loro capo Enrikazz, inoltre, i pelle verde si sono riversati in gran numero nelle pianure a sud, irrompendo fragorosamente sul campo di battaglia che vedeva contrapposti i non-morti della Regina Tepes e del Re Horuseth. Dal confuso scontro che ne è conseguito sono emersi vincitori i Conti Vampiro, che hanno preso il controllo della zona. Durante la battaglia la Regina Tepes è caduta, uccisa da un cinghiale, ma voci inquietanti suggeriscono che ella sia già tornata a calpestare il suolo delle Malelande, più forte di prima (+ 1 AB).
L’esercito scheletrico del Gran Sacerdote Himoteph è tornato ad affrontare i morti viventi dei Vampiri alle sorgenti dell’Acqua Marcia, ma questa volta i cugini settentrionali hanno avuto la meglio, respingendolo nei propri territori.
Butus il Minotauro, probabilmente sobillato dallo sciamano Rasputogor, si è lanciato in una campagna di vendetta per la distruzione dell’esercito di Tamerlangor, abbattendosi sull’esercito dei Vampiri appena risorto alle foci dell’Acqua Marcia. Con rabbia furente il Minotauro ha spazzato via ogni opposizione, arrivando personalmente al centro dell’esercito nemico e prendendone prigioniero il Vampiro leader (Prigioniero!). Dopo due mesi di massacri insensati solo i guerrieri migliori sono sopravvissuti nell’armata del Minotauro (Armata d’Elite).
A ovest l’armata dei Guerrieri del Chaos di Idarne’kh ha invaso e conquistato le paludi a nord della propria fortezza.
Giuntaci notizia di una ribellione di schiavi nella miniera più occidentale degli Uomini Bestia, ho mosso velocemente l’armata in quella direzione e prestato aiuto agli schiavi, assicurando il territorio per l’Impero. Intanto l’armata del perfido Remuas, responsabile della distruzione dei nostri mercenari il mese scorso, imperversava ancora nei nostri territori. Verso fine mese ha fatto la sua mossa attaccando la città di Holmbecstadt difesa dai crociati del nostro Santo Arcilettore. A poco hanno potuto la fede e il coraggio dei pochi difensori e dei cavalieri che ho subito mandato in soccorso contro la pura malvagità e la violenza dei Guerrieri del Chaos che hanno infine conquistato la città, rivelandosi ormai inarrestabili macchine assasine (Armata d’Elite). L’Arcilettore Kaslain e i suoi uomini sono riusciti a fuggire dalla città in fiamme, ma dopo gli orrori dell’assedio addirittura i flagellanti al seguito della crociata sembrano ancora più instabili del solito (Stupidità).

È tutto. La situazione sta volgendo decisamente verso una china pericolosa, tuttavia gli Uomini dell’Impere non cederanno terreno. Qualsiasi aiuto, in ogni caso, sarà bene accetto. Allego la mappa aggiornata del territorio ad opera del nostro valente cartografo Verholmson di Nuln.
Sempre vostro fedelissimo servo,
Vermar Holmbec

domenica 8 aprile 2012

Frase della settimana

Buona Pasqua a tutti dagli NFSR!

L'Impero.

Come un fulmine a ciel sereno, in concomitanza con l'uscita della nuova gamma di colori Citadel, i nostri scaffali hanno visto l'arrivo del nuovo Impero. Mentre tutti si aspettavano un'auspicata riedizione degli ormai vetusti poveri Elfi Silvani, la GW stupisce tutti (e riesce a mantere il segreto fin a poco più di due settimane dall'uscita) con uno svecchiamento e un allineamento alla nuova edizione di uno dei più giocati libri degli eserciti di Warhammer Fantasy. Essendo stato il mio primo esercito del Fantasy ed essendo tutt'ora il principale (per quanto i compianti Mercenari abbiano sempre un posto speciale nel mio cuore), le ultime due settimane sono state vissute con fervente attesa, mentre le indiscrezioni più disparate si rincorrevano sulla rete. Ora il libro è qui, non c'è più spazio per le speculazioni, solo per un po' di sano (e si spera divertente) playtesting. I libri di 8a edizione (caratterizzati soprattutto dalla copertina rigida e dal prezzo esorbitante - ma questo è un altro discorso), e cioè Orchi e Gobli, Re dei Sepolcri, Regni degli Ogre e Conti Vampiro, hanno colpito favorevolmente la parte meno competitiva e più dedicata al sano divertimento degli hobbisti interrompendo il trend che si era ormai consolidato per cui ogni nuovo esercito uscito dovesse essere più forte di quello precedente, e proponendo invece un livello abbastanza comune e in generale più basso, ma per certi versi più appagante e divertente. L'Impero segue questa linea e, rispetto al libro passato, propone per lo più le stesse unità con però un generale indebolimento in termini di statistiche delle stesse e un leggero aumento nel costo in punti. Fanno la loro apparizione poi tre nuove unità, corredate da nuovi notevoli kit in plastica, la possente cavalleria su semigrifone e due carri speciali per i maghi della Luce e dell'Empireo, e un nuovo tetro e carismatico eroe (purtroppo in resina) il mitico Cacciatore di Streghe! Dopo un po' di partite seguirà un articolo dettagliato sui cambiamenti nelle vecchie unità e sulle nuove unità, corredato da impressioni più profonde. Quelle superficiali, per ora, è che in generale questo nuovo Impero sia meno incisivo ma più divertente di quello vecchio.

domenica 1 aprile 2012

Frase della settimana

"If you ever find yourself in a hole, the first thing to do is stop diggin'."


(John Marston)