domenica 31 gennaio 2010

Frase della settimana

"La fasta è rigorosamente fatta al luogo quella fresca."
(Luca Giurato)

giovedì 28 gennaio 2010

Sotterranei e Draghi!

Non poteva mancare da parte del nostro circolo la partecipazione a un'avventura al più famoso e più giocato di tutti i GdR: Dungeons and Dragons. Non c'è bisogno di presentazioni per il peso massimo del settore, quindi passiamo subito ai fatti. Nel corso del tempo e delle sessioni di gioco riporterò qui i progressi dell'avventura del gruppo NFSR. Perintanto ecco il background del mio personaggio e di quello di Uryiel. Indovinate le rispettività!



Nome: Marius Squartini

Razza: Umano

Età all’inizio dell’avventura: 67

Altezza: 172 cm

Peso: 70 kg

Divinità: Bahamut

Nome: Walker di Sìlveris

Razza: Elfo

Età all’inizio dell’avventura: 19

Altezza: 175 cm

Peso: 60 kg

Divinità: Melora

Marius Squartini fu in gioventù un soldato feroce e valoroso. Servì come Centurione Primimpilo nella gloriosa Sesta Coorte Ausiliaria, combattendo al fianco dei Nani durante la guerra per scacciare gli Orchi dal Vast. Sconfitti i terribili avversari e distrutto l’impero del Vastar, ebbe come ricompensa per il meritevole servizio delle terre vicino al villaggio di Dragon Falls. Si narra che il nome del villaggio sia dovuto alla presenza di un Drago Rosso in quest’area nei tempi antichi. Un gruppo di avventurieri avrebbe ucciso il drago e fondato la taverna locale, primissimo insediamento a monte delle grandi cascate del drago. Come che sia, la religione maggiormente seguita nella zona è quindi quella di Bahamut, il dio-drago della giustizia e della legge. Squartini, un tempo adoratore della Regina Corvo, come tutti i soldati della Legione, ebbe forte riscontro nei dettami di Bahamut e si convertì quasi subito dopo essersi stabilito sulle sponde del Fire River. Uomo molto religioso, la sua fede vacillò quando sua moglie morì di parto. Nonostante la figlia fosse sopravvissuta alla madre e lui si fosse preso pieno carico della neonata, il rapporto con la divinità si era fortemente incrinato, e anche il carattere dell’uomo, un tempo aperto e gioviale, si stava incupendo. La crisi preannunciata si scatenò sedici anni dopo, quando, al ritorno dal lavoro nei campi, Marius trovò la casa devastata e la figlia scomparsa. Armato solo del proprio forcone e di una ferrea determinazione, l’ex centurione partì all’inseguimento dei rapitori. Per ventisette giorni stette alle calcagna del gruppetto, lungo le pendici settentrionali delle Earthfast Mountains, e ogni giorno guadagnava terreno. La mattina del ventottesimo giorno, alle sorgenti del Fire River, dove le Earthfast Mountains si uniscono alle Earthspur Mountains, trovò il cadavere atrocemente sfigurato della giovane figlia, lasciata indietro dai propri aguzzini che si erano accorti della posizione ormai prossima dell’inseguitore. La sera dello stesso giorno Squartini piombò sul campo dei rapitori. I cinque Drow furono massacrati senza pietà e i loro corpi smembrati furono gettati da un costone roccioso sul nevaio sottostante. Squartini, ormai completamente fuori controllo, non aveva tuttavia placato minimamente la propria sete di vendetta. Saccheggiato tutto ciò che poteva essere utile dal campo degli elfi, il vecchio rinnegò Bahamut urlando maledizioni al suo nome nel cuore di una bufera di neve, poi, invece di tornare a casa (quale casa, d’altronde?), si fece strada attraverso le durissime Earthspur Mountains, uccidendo e torturando terribilmente qualunque creatura non umana (orchi fuggiti dal Vastar, soprattutto) incontrata sul cammino.

Tre anni dopo, nelle profondità ombrose del Cormanthor, sulle rive settentrionali del Duathamper River, un giovane principe della stirpe di Sìlveris il Magnifico, raggiunse la maggiore età. Di carattere lieve e spensierato, come tutti i suoi simili, il giovane elfo abbandonò il proprio nome in favore di quello del Viaggiatore, Walker, nome rituale con cui si designa l’elfo di Sìlveris che parte per un lungo viaggio alla ricerca della maturità fisica e intellettuale. Solo dopo una grande prova di valore sarebbe potuto tornare alla propria famiglia e prendere il giusto posto come erede del padre, guida della propria gente. Walker, con solo un equipaggiamento essenziale e la sua fede in Melora a guidarlo, seguì la corrente del fiume fino al Moonsea, e da qui proseguì lungo la costa verso est. Oltrepassò Elmwood e raggiunse Mulmaster. La Città dei Pericoli esercitò una profonda influenza sul giovane elfo che rischiò di essere rapinato e assassinato diverse volte. Dopo un breve periodo passato sotto l’ala protettrice di uno Zor (un nobile locale), partì verso sud seguendo il consiglio di un mercante Mulmasterita, diretto attraverso il Vast ed al porto di Raven’s Bluff, da dove avrebbe dovuto iniziare la navigazione del Sea of Fallen Star. Il tragitto fino alle Earthspur Mountains fu pieno di pericoli, ma Walker riuscì tuttavia a raggiungere l’imponente catena montuosa e ad iniziare l’ascesa verso il passo che l’avrebbe fatto infine affacciare sulle fertili pianure del Vast.

Marius, dato per morto dalla sua gente per quasi quattro anni, aveva invece terrorizzato le popolazioni orchesche, e non solo, delle Earthspur Mountains. Le leggende di un fantasma vendicatore che devastava gli insediamenti degli orchi si inseguivano lungo le pendici delle dure montagne settentrionali del Vast. Il centurione era l’ombra dell’uomo che era stato. Magro e muscoloso, il corpo anziano, per quanto già atletico ed allenato, era stato temprato dal freddo e dalle impossibili condizioni di vita. Dietro una bianchissima barba incolta si riconoscevano a malapena le fattezze di un uomo e gli occhi luccicavano di una luce inquietante e non pienamente consapevole. Si avventò su Walker il settimo giorno dell’ascesa di quest’ultimo. Il futuro ranger, per quanto estremamente consapevole di ciò che lo circondava, si accorse di lui quando ormai era troppo tardi. La creatura delle montagne, vestita di pelli di orco e armata di un forcone incrostato di sangue, investì il giovane elfo col proprio peso e percuotendolo con le mani nude e il manico del forcone lo ridusse presto in fin di vita. L’ultima cosa che Walker vide prima di perdere i sensi fu la testa di drow essiccata dal freddo che lo osservava con sguardo spento dalla cintola dell’uomo. Squartini si preparava già a finire la sua preda quando un ruggito fece tremare le pareti stesse del valico. Un vento di tempesta e un paio di ali gigantesche si abbatterono sull’ex centurione, facendolo cadere al suolo. Quando Marius riuscì a rialzarsi col forcone in pugno, il drago lo guardò dritto degli occhi e pronunciò il suo nome.

“Fermati, sciocco mortale. Io sono il tuo dio, e ti comando di prostrarti a me!”

La voce cavernosa e potente del titano argenteo sortì un effetto inaspettato sull’umano. Gli occhi dell’uomo, improvvisamente, riacquistarono la consapevolezza da tempo perduta. La mascella a lungo serrata in un’eterna smorfia di rabbia e dolore si aprì combattendo il freddo ed il tempo per articolare una parola.

“Bahamut?” Disse cadendo in ginocchio.

“Sono io, Marius.” La voce autorevole del dio si addolcì. “Tu mi veneravi. Ora non più. Pensi che io non mi sia curato di te, ma non è così. Tutto quello che hai passato ti ha portato qui, ora, dinnanzi a quest’elfo e a me. Egli ha una missione sacra da compiere per il bene della legge e della giustizia nel mondo, anche se non lo sa. E tu hai la missione sacra di proteggerlo da qualunque avversità, fino a che la sua missione non sia compiuta o la vita non abbandoni le tue membra. Dimmi, uomo, obbedirai al comando del tuo dio?”

Squartini non rispose. Ma, toccato sovrannaturalmente dalla voce del drago nel cuore indurito dai trascorsi, dopo vent’anni dalla morte della moglie si mise finalmente a piangere per tutto quello che gli era successo e per quello che aveva fatto ignorando gli ideali di giustizia che lo avevano mosso sin dalla più tenera età. Il freddo intenso congelava le lacrime che gli rivolavano fra i peli irsuti della barba, ma lui non se ne curò. Sotto lo sguardo vigile del drago sollevò l’esile figura dell’elfo e, avvoltolo in una pelle di orco, se lo caricò a spalle, per poi iniziare il lungo viaggio verso casa. La temperatura mite del Vast in primavera giovò alla convalescenza di Walker che si riprese velocemente dalle percosse subite. Informato dal proprio aggressore del dovere di quest’ultimo di proteggerlo per un ignoto fine superiore, scelse istintivamente di fidarsi dell’uomo. Gli spiegò la propria storia e il proprio itinerario, ma il burbero umano parlò pochissimo per tutto il viaggio fino a Dragon Falls, limitandosi a rispondere laconicamente alle domande dell’elfo. Fra i resti di una vecchia casa bruciata, probabilmente da un fulmine, Walker vide Squartini cercare e trovare un grosso baule di ferro, da cui l’uomo tirò fuori un’armatura, uno scudo, una spada e un imponente elmo crestato. Splendente nella sua antica armatura da centurione Marius guidò il giovane principe verso sud, fino a Raven’s Bluff, dove, infine, si imbarcarono per attraversare il mare.

domenica 24 gennaio 2010

Frase della settimana

"And if we run out of bullets... Baby, they gonna wish we hadn't!"
(Coach)

venerdì 22 gennaio 2010

Kato, Capitale Planetaria, 982.M41.

Il Caporale Haines del 276° Reggimento della gloriosa Legione d'Acciaio di Armageddon uscì col fucile laser spianato sul balcone dell'edificio in rovina. Niente neanche qui. Il comando si aspettava forte resistenza da parte dei Tiranidi in questa parte della città, invece solo poche creature erano state individuate dalle squadre avanzate da ricognizione. Haines fece schierare il suo team di armi pesanti lungo i parapetti del balcone. Aveva un'ottima visuale di tiro lungo il viale principale del quartiere e tre lanciamissili pronti a scatenare la furia dell'Imperatore sugli orridi alieni. Si prospettava una buona giornata. Con un rombo la colonna corazzata del plotone di Haines si aprì a ventaglio proprio sotto al palazzo che i suoi avevano appena occupato. Il Leman Russ Punisher del Capitano Istevus guidava l'assalto. La voce del Capitano crepitava nel com-link mentre dava ordini alle squadre di fanteria meccanizzata. La voce del comandante fu coperta dai motori del Valkyrie del Commissario Supremo Vandenberg, eroe della terza guerra di Armageddon, che volava basso tra i palazzi. D'un tratto il cannone a canne rotanti Punitore aprì il fuoco. Una casa due isolati più avanti venne sventrata e diverse creature orripilanti sbucarono dall'oscurità polverosa. La più grossa si abbattè al suolo, il corpo massiccio crivellato. Altre creature iniziarono ad animarsi fra le rovine e Haines diede l'ordine di aprire il fuoco. Gli ausiliari Cataciani e i Fanti Scelti fecero lo stesso, e i tiranidi iniziarono a disperdersi lasciando una pila di cadaveri chitinosi dietro di sè. Il plotone rincominciò ad avanzare, rassicurato dalla mancanza di avversari. Si, forse Haines oggi non sarebbe morto, sarebbe stata davvero una buona giornata. Questo almeno fu il suo ultimo pensiero prima di essere fatto a pezzi dagli artigli frenetici di un Divoratore. Le ultime cose che vide prima di morire furono voragini immense che si aprivano nel terreno e creature immense che vi uscivano strisciando. Il Valkyrie che si abbassava e il Commissario Vandenberg e la sua guardia del corpo che si gettavano eroicamente nelle fauci della morte.

martedì 19 gennaio 2010

L'equo compenso si estende.

Come tutti saprete, scaricare, masterizzare o comprare film/musica piratati è illegale, ed equivale a rubare (almeno così continua a ripeterci la simpatica pubblicità prima dei film al cinema o nei dvd). Al contrario è legale e permesso per un privato fare un copia di un opera da lui stesso comprata per fini esclusivamente personali, per esempio masterizzare l'ultimo (e unico) cd di Olmo e tenerne la copia in macchina, così se ci dovessero rubare la macchina non dovremmo ricomprare anche il capolavoro Olmo E Friends (peraltro ormai quasi introvabile). Quello che probabilmente non sapete è che questo processo è si legale, ma tassato dagli stati di tutto il mondo attraverso la tassa detta dell'equo compenso, cioè una tassa che i produttori di cd/dvd e masterizzatori (e i clienti di conseguenza) devono pagare alla SIAE come "compenso" per i mancati introiti sui diritti dovuti al fatto che una persona normale non compra un Olmo E Friends per ogni lettore cd che possiede (e magari anche uno da esposizione). Il nostro Bel Paese, tuttavia, cui piace fare le cose in grande, ha deciso, caso unico al mondo, di estendere questa tassa (a mio avviso già di per se ridicola, ma questa è un'opinione personalissima) a qualunque supporto di memorizzazione in commercio, dai lettori mp3, agli hard disk interni dei decoder Sky che, per propria natura!, non possono essere utilizzati a questo scopo, fino ai cellulari. Il risultato è che a partire da quest'anno i produttori di hi-tech dovranno versare circa 300 milioni di euro (230 milioni in più rispetto al 2009) alla SIAE e, con tutta probabilità, in ultima analisi, a sborsare quei soldi saremo noi consumatori.

domenica 17 gennaio 2010

Frase della settimana

"Anche le armi più distruttive sono inutili se assenti dalla battaglia."
(Artor Amhrad)

martedì 12 gennaio 2010

Quando si hanno dei figli mongoli è meglio restarsene a casa.

Per la ripresa delle attività blogghistiche postfestive, volevo parlare di due argomenti molto curiosi, i piloti di aerei accecati da misteriosi raggi laser all'aereoporto di bari Bari, o le iguane morte congelate a Tampa, Florida. Tuttavia una notizia sentita al telegiornale si è imposta prepotentemente. E' quella a cui fa riferimento il titolo, sicuramente molto forte (ovviamente per mongoli non si intendono gli abitanti della Mongolia). A Treviso, una normale serata in pizzeria per una tranquilla famigliola con bambina affetta dalla sindrome di Down, si è trasformata in un triste esempio di intolleranza, al giorno d'oggi davvero incomprensibile. La frase citata nel titolo, infatti, è stata pronunciata da un cliente, seduto al tavolo affianco ai nostri eroi, perchè la piccola bambina disabile ha fatto cadere un pezzetto di carta con cui una cameriera la stava intrattenendo sul tavolo vicino. Parafrasando il proprietario del locale, di gente così ne facciamo volentieri a meno.

domenica 10 gennaio 2010

Frase della settimana

"La blasfemia dei Tiranidi è tale che solo una soluzione è accettabile: lo sterminio."
(Ortan Cassius)

mercoledì 6 gennaio 2010

La Befana...

... vien di notte, colle calze tutte rotte, il vestito alla romana, viva viva la Befana! Un po' meno contenta nei confronti della Befana sarà stata la mamma di Uryiel che, esattamente 18 anni fa, festeggiava l'Epifania dando alla luce questo futuro flagello dell'umanità. Ma gli vogliamo bene lo stesso. Auguri!

domenica 3 gennaio 2010

Frase della settimana

"There is no such thing as an ex-Marine."
(USMC)

venerdì 1 gennaio 2010

Felice 2010!

Un augurio per un felice e prospero 2010 a tutti dagli e agli NFSR! Che il meglio del vostro passato possa essere il peggio del vostro futuro!